Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico “San Martino” di Genova, è intervenuto sulle colonne del quotidiano “Libero”, analizzando non soltanto la situazione epidemiologica in Italia, ma anche il nuovo governo. A tal proposito, l’esperto ha dichiarato che “il ministro Orazio Schillaci è la persona giusta al posto giusto. Alla Sanità serve un tecnico, Schillaci è un uomo di sistema. Non lo conoscevo, è uno silenzioso, determinato, quello che ci voleva. Credo che abbia fatto più lui in una settimana, almeno a livello di propositi, che il precedente ministro negli ultimi 6 mesi. Adesso dobbiamo abituarci all’idea che siamo usciti
dall’emergenza e dobbiamo gestire la convivenza col Covid”.
Giusto, quindi, dire basta al bollettino Coronavirus giornaliero? Bassetti non ha dubbi: “Nel 2020 il report al dì era utile perché eravamo in emergenza e dovevamo sapere quanta gente entrava in ospedale, quanti posti letto erano disponibili in terapia intensiva, quanti nei reparti ordinari. Oggi no. Oggi l’unico dato su cui dovremmo concentrarci è quanta gente con la polmonite accede alle rianimazioni”.
MATTEO BASSETTI: “TROPPI TAMPONI… REINTEGRO MEDICI NO VAX UTILE A RIDURRE LISTE D’ATTESA”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi di “Libero”, Matteo Bassetti ha evidenziato come l’Italia sia diventato “un tamponificio. Inutile per giunta, perché Cerberus lo buca. Ormai la gente fa un test, vede che è negativo e pensa: ‘Non ho il Covid, allora va tutto bene’. Un fico secco. Ci sono altri virus”. Intanto, Giorgia Meloni ha ventilato l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia e l’infettivologo non si è detto contrario: “È importante che non venga fatta per puntare il dito contro qualcuno. Precisato questo, se invece è come sembra, significa andare a vedere come ci siamo comportati negli ultimi due anni e mezzo, se abbiamo commesso degli errori. Abbiamo fatto un lockdown troppo lungo? Abbiamo chiuso le scuole per troppi mesi e abbiamo usato troppo la Dad nel momento in cui altri Stati, come la Francia, avevano già riaperto le lezioni in presenza? Sono domande lecite”.
Sul reintegro dei medici no vax, Matteo Bassetti non ha espresso contrarietà, motivando il suo punto di vista e partendo da una premessa: “Un medico che non ha creduto nella vaccinazione non ha visto da vicino la pandemia. Ma non è solo una questione personale. Se si ammalano insieme 100 medici, c’è un fermo macchina. Però sono cambiati i tempi e non possiamo permetterci di rimanere fermi: reintegrare i dottori non vaccinati, non in tutti i reparti ma solo in quelli meno a rischio, significa riassorbire le liste d’attesa, riconquistare prestazioni sanitarie”.
MATTEO BASSETTI A “ZONA BIANCA”: “CAMBIARE NOME ALLA VACCINAZIONE”
Peraltro, nella serata di domenica 30 ottobre 2022, Matteo Bassetti ha preso la parola anche a “Zona Bianca”, trasmissione di Rete 4 condotta da Giuseppe Brindisi, esternando il suo parere sulla quarta e sulla quinta dose di vaccino: “La comunicazione dovrebbe cambiare e la vaccinazione dovrebbe chiamarsi in maniera diversa. Quarta, quinta dose… Nella realtà stiamo parlando di una dose di richiamo annuale, così come si fa con l’influenza”.
Nelle misure adottate dal “governo ci sono tante luci, ma anche parecchie ombre – ha aggiunto Bassetti –. Non sono d’accordo su buona parte delle cose dette: questa non è la rivincita di chi era contro i vaccini, ma è un modo di vedere il virus diversamente in un momento differente dell’epidemia. Dovevamo rinascere migliori dal Covid, ma, se non abbiamo capito che quando andiamo in ospedale o in una Rsa ci dobbiamo lavare le mani e indossare la mascherina, allora non abbiamo capito niente”.