Matteo Bassetti, professore di malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, intervistato da Marzullo al programma Sottovoce, racconta alcuni particolari della sua vita privata e di come questa sia cambiata notevolmente dopo il Covid e la notorietà arrivata con le apparizioni da virologo ed opinionista in Tv. Dice Bassetti “Sicuramente quando nel 2020 è arrivata la pandemia la gente non era abituata a sentir parlare di malattie infettive, aveva bisogno di ascoltare qualcuno che potesse spiegare di cosa si trattava“.
Le critiche certamente sono arrivate, così come l’invidia di alcuni colleghi, sottolinea il medico “Mi hanno criticato perchè andavo in televisione accusandomi di trascurare il lavoro, la verità è che i collegamenti li facevo di notte dopo essere stato in ospedale, perchè la missione di uno scienziato è anche parlare alla gente” e aggiunge “Chi ha criticato sicuramente è perchè avrebbe voluto essere al mio posto“. Certo è che la troppa esposizione e la popolarità suscita questi sentimenti, e a volte bisogna pagare. Come il periodo che il professore ha dovuto trascorrere scortato dalla polizia, a causa delle minacce ricevute dai no-vax. Bassetti dice “Ringrazio le forze dell’ordine, ma quel periodo è stato un incubo, io e la mia famiglia siamo stati costretti ad andare a messa con la macchina della polizia, e mi dava molto fastidio“.
Matteo Bassetti “Sono cattolico praticante. Papa Wojtyla per me è indimenticabile”
Matteo Bassetti a Sottovoce racconta alcuni dettagli della sua vita privata e familiare, i due figli che hanno ereditato i nomi dei nonni, la moglie Chiara, che chiama “La principessa della casa” e della quale rivela essere ancora “follemente innamorato”. Dice che non è stato facile vivere il periodo della pandemia per loro perchè “Il Covid mi ha dato la notorietà ma mi ha anche tolto la privacy“, e aggiunge “Già non è facile essere la mia compagna, perchè sono pieno di difetti, ma mia moglie mi ha fatto guardare dentro e scoprire che non sono infallibile“.
Sui suoi genitori dice “Sono purtroppo morti tutti e due di tumore, e troppo presto per poter beneficiare del progresso della medicina di oggi“. Poi afferma di essere fiero dei valori che la sua famiglia gli ha trasmesso, soprattutto quelli dell‘unione e della fede. Dice “Sono un cattolico praticante, da quando ero bambino” e rivela “Ho da sempre un vero amore per Papa Wojtyla, lui rappresenta il mio Papa“. “Giustamente è stato fatto santo” aggiunge, “perchè ha cambiato il mondo“.