Matteo Bassetti è intervenuto ai microfoni di “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone. Il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova ha sottolineato in collegamento audiovisivo che, a suo avviso, bisogna uscire dalla burocratizzazione del Covid: “Un mese prima di Natale dissi di andare verso una semplificazione. Il CDC di Atlanta è stato molto chiaro sulla riduzione delle quarantene e anche da parte di noi italiani serve un approccio meno complicato. Anche per noi medici è veramente difficile districarci tra tutte queste regole, dobbiamo valutare queste norme inutili. Per chi ha tre dosi di vaccino sono superflue”.



Matteo Bassetti si è poi concentrato sul concetto di asintomatico: “Noi non sappiamo se il virus che troviamo nel naso delle persone tamponate sia vivo o già morto. Oggi che abbiamo l’82,5% degli italiani vaccinati e ne abbiamo un buon 10% che ha fatto la malattia, dobbiamo capire che siamo protetti dalle forme più gravi. Sugli asintomatici ci vuole un ragionamento differente da quello che facciamo con chi è sintomatico. Se non tamponassimo tutti gli italiani, molti asintomatici non li troveremmo”.



MATTEO BASSETTI: “IL VIRUS CIRCOLERÀ SEMPRE DI PIÙ”

Nel prosieguo di “Oggi è un altro giorno”, Matteo Bassetti ha rimarcato che la pandemia di Covid-19 non si esaurirà a breve, anzi, i contagi tenderanno ad aumentare nelle prossime settimane: “Il virus stracircola e circolerà sempre di più. In 7 giorni la variante Omicron in Italia sarà al 100% ed è molto più contagiosa della variante Delta. È evidente che sono di più le persone positive, ma non significa che siano malate”.

L’infettivologo ha ricordato quindi di avere chiesto di introdurre l’obbligo vaccinale a ottobre-novembre 2021, cosa che non è avvenuta: “Al San Martino abbiamo oltre l’80% dei non vaccinati in terapia intensiva. Senza no vax avremmo duecento malati nelle terapie intensive di tutto il Belpaese e sarebbe un numero talmente piccolo che non si potrebbe certo parlare di emergenza”.