Matteo Bassetti, noto infettivologo del Policlinico San Martino di Genova, è intervenuto nella serata di ieri, lunedì 5 luglio 2021, ai microfoni della trasmissione televisiva di Rete 4 “Stasera Italia”. Argomento, naturalmente, la pandemia di Coronavirus e le vaccinazioni, a cominciare dalle affermazioni delle scorse ore dello stesso professor Bassetti circa la possibilità di introdurre un lockdown per gli italiani non vaccinati. “Abbiamo oggi una fascia di resistenza alla vaccinazione più ampia di quella che prevedevo personalmente – ha asserito Bassetti –. Parliamo del 20-25% della popolazione italiana, dunque a ottobre avremo un italiano su 5 non vaccinato. Siccome ho sentito parlare negli ultimi giorni di nuove zone rosse, l’idea è che se uno non vuole vaccinarsi, dovrà stare a casa”.
Un discorso che Bassetti estende anche alla scuola: “Chi non si vaccina farà la Dad. Non potremo pensare di mettere in Dad i ragazzi vaccinati. Se ci dimentichiamo i 125mila morti avuti e i 4,5 milioni di casi di positività rilevati in Italia, vuol dire che non abbiamo capito niente. Non stiamo parlando di morbillo o di varicella, ma della più grande pandemia della storia moderna. Se il virus non ti fa paura, perché devi mettere a rischio la salute pubblica? Se decidi di tua scelta di non fare il vaccino, farai qualcosa in meno degli altri”. Un’altra soluzione proposta da Bassetti è quella del green pass, che dovrebbe divenire obbligatorio per accedere nei luoghi pubblici: senza la certificazione verde sarebbe impossibile recarsi dunque a teatro, allo stadio, nei cinema.
MATTEO BASSETTI: “TERZA DOSE NON PRIMA DI 15-18 MESI”
In merito alla terza dose di vaccino, invece, Matteo Bassetti ha dichiarato a “Stasera Italia” che sarà possibile scoprire le date dei richiami grazie alla sperimentazione iniziata a giugno-luglio 2020. A suo dire, sicuramente l’immunizzazione non durerà otto mesi e sarà superiore all’anno: addirittura, con i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna), dovrebbe riuscire a coprire fino a 15-18 mesi. “Non si faranno però test sierologici per stabilirlo: sulla base della sperimentazione, la terza dose si farà a 12, 15 o 18 mesi dalla seconda”.
Infine, una stoccata alla politica, sia per la confusione fatta in questi mesi sui vaccini, con qualche incertezza di troppo che certamente non ha giovato al convincimento dei più scettici, sia per gli atteggiamenti fatti registrare: “Oggi le cose sono molto più chiare, noi uomini di scienza abbiamo fatto un passo indietro e abbiamo dato la possibilità di scegliere il vaccino che si vuole. Sia a Destra che a Sinistra si guarda più al voto che ai vaccini: non si può lasciare la scienza con il cerino in mano”.