L’emergenza vaccini nel mondo della scuola continua a tenere banco in Italia. A poche settimane dalla riapertura e il ritorno in presenza di milioni di studenti, ancora diverse regioni contano un numero fin troppo elevato di docenti e personale scolastico non ancora vaccinato. Secondo i dati si stima che oltre 138mila componenti mancano all’appello, una situazione che secondo il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti non è più tollerabile. L’infettivologo, tramite i propri canali social, ha diretto ai docenti no vax una sfuriata chiara, lanciando un messaggio alle autorità competenti: “Ci vuole l’obbligo per tutti gli insegnanti. Gli insegnanti non vaccinati dovrebbero non insegnare in presenza“.
Bassetti, che più volte ha ribadito l’importanza dell’obbligo vaccinale tanto per i docenti quanto in generale per tutta la popolazione, ha proseguito a commentare duramente la situazione del mondo della scuola, che ancora è in palese ritardo sulla marcia di avvicinamento al ritorno dietro i banchi. Dopo mesi di didattica a distanza e problemi all’istruzione che soltanto nei prossimi anni verranno fuori, tramite Facebook il medico si è scagliato contro chi ancora si dice contrario al vaccino, prendendo ad esempio quanto successo negli Stati Uniti: “Ecco cosa può succedere se non si vaccinano gli insegnanti. In California un’insegnante elementare non vaccinata ha contratto la variante Delta e ha infettati 26 persone tra scolari e loro parenti“.
Matteo Bassetti furioso con i prof no vax: ritardo nella campagna in diverse regioni
A far suonare il campanello d’allarme, nel caso ce ne fosse bisogno, è l’ultimo report settimanale sull’andamento delle vaccinazioni in Italia tra il personale docente. Come detto all’appello ne mancano oltre 138mila tra insegnati e personale scolastico, numeri che a poche settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico non possono essere ignorati. Gli ultimi dati vedono la Sicilia come fanalino di coda tra le regioni italiane, col 79,92% degli insegnati che ha deciso di vaccinarsi prima del rientro a scuola. A seguire, tra le meno virtuose, ci sono anche Calabria (80,36%), Abruzzo (83,14%), Sardegna (88,70%), Basilicata (88,75%) e Molise (90,43%). Ben diverso è invece l’andamento in altre parti d’Italia, come per esempio in Veneto dove in pratica è stato raggiunto il massimo risultato possibile (99,67%).
C’è però qualche insegnante non vaccinato, per esempio a Torino, che si presenterà comunque davanti i cancelli della scuola per prendere parte all’inizio dell’anno. Intervistato da Repubblica Giuseppe Pantaleo, docente di francese all’Istituto superiore Curie-Levi, ha ammesso: “Non sono certo un No vax, ma una persona abituata a studiare con atteggiamento critico. La campagna vaccinale per la scuola è partita male, con un vaccino, AstraZeneca, che di fatto è ritirato. Io mi presenterò a scuola, intenderei entrare in classe. Finora il sindacato, con qualche rara eccezione, ha avuto un comportamento poco coraggioso“.