Matteo Bassetti, infettivologo, sulle pagine del Corriere della Sera parla della campagna vaccinale che lo scorso anno aveva l’obiettivo di promuovere la quarta e quinta dose del vaccino Covid-19. Ha risposto poco più dell’8% degli italiani a cui questa era rivolta, ma l’esperto non si perde d’animo: “Confido nel recupero della fiducia da parte della popolazione. I fragili per età e malattie preesistenti non dovrebbero sottrarsi perché il loro sistema immunitario funziona poco e contrarre l’infezione da Sars-CoV-2 per loro è un rischio molto serio”.



Nei confronti degli scettici, “Serve una chiara campagna di comunicazione. In passato è stato un errore raccomandare la quarta e quinta dose a tutti e non limitarla a specifiche categorie come in questo caso. Non parliamo più di dosi”. Secondo l’infettivologo, per il Covid-19 “Ci sarà un richiamo annuale per il Covid così come per l’influenza. Ogni anno i vaccini conterranno i ceppi virali prevalenti nella stagione in corso”.



Bassetti: “Stop all’isolamento? Decisione giustissima”

Contro l’influenza e il Covid-19, si possono fare le vaccinazioni insieme. Matteo Bassetti spiega al Corriere della Sera: “I bambini piccoli ne fanno anche 6 insieme proprio per essere protetti. Il sistema immunitario non ne soffre, anzi ne esce rafforzato”. Intanto, il Governo ha cancellato l’obbligo di isolamento per tutti i positivi, anche se sintomatici. Secondo l’esperto, la decisione è “Giustissima, bisognava farlo prima. I sintomi sono lievi. Per senso di responsabilità sarebbe meglio non uscire di casa con la tosse”. Nonostante il virus sia più debole, non bisogna smettere di vaccinarsi “Per prevenire complicazioni gravi in anziani e vulnerabili ed evitare il ricovero in ospedale”.



Nel corso della pandemia, Matteo Bassetti è stato spesso preso di mira dagli haters. L’infettivologo ha denunciato e ora la Procura di Genova ha rinviato a giudizio 14 persone: “Sono molto contento e non finisce qui. I reati contestati sono gravissimi. Io continuo a ricevere minacce e improperi. A Manfredonia, dove sono andato a ritirare un premio per il mio libro, dal pubblico qualcuno ha fischiato e ha gridato assassino”.