Dopo la vittoria alle elezioni, il centrodestra a guida Giorgia Meloni è al lavoro per la formazione della squadra di governo. Tanti i nomi accostati alla poltrona di ministro della Salute, tra i papabili c’è anche Matteo Bassetti. L’infettivologo, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, è molto apprezzato dai leader della coalizione e non ha mai nascosto la sua disponibilità a diventare ministro.
Intervenuto ai microfoni de Il Giornale, Matteo Bassetti ha confermato che per il momento non ha ricevuto alcuna chiamata da Giorgia Meloni. “Se lo farà, vedremo…”, il suo commento sibillino. Di fatto un’apertura. Altro nome in ballo per l’eredità di Roberto Speranza è quello di Alberto Zangrillo: “È un vero medico, di grande valore, che lavora e conosce il sistema”.
MATTEO BASSETTI STRONCA LA GESTIONE SPERANZA
Nel corso del suo dialogo con il quotidiano di Minzolini, Matteo Bassetti ha stroncato senza mezzi termini la gestione dell’emergenza Covid: “Che voto darei? Un 4 a Speranza che ha pagato anche per colpe non sue, di consulenti che difendevano un conservatorismo sanitario ormai obsoleto. Draghi invece si merita un 8 pieno: nel 2021 ha fatto un lavoro eccezionale, ha riaperto il Paese contro il parere di molti”. Tornando alla campagna elettorale, l’infettivologo ha rimarcato che il voto ha distratto il ministero della Salute dal nodo vaccinazioni: “Certamente, ma senza una campagna seria di comunicazione per la quarta dose dedicata agli over 65 rischiamo un’ennesima emergenza. Non si può scegliere come testimonial uno scienziato come Parisi che molti non conoscono. Serve un volto popolare come quello della Venier”. Infine, una battuta sul lavoro che attende il prossimo ministro: “La prima cosa da fare? Rendere settimanale il bollettino Covid – l’analisi di Matteo Bassetti – Poi cambiare le modalità di sorveglianza del virus, per conteggiare i malati di covid che vanno in ospedale e in rianimazione ed escludere chi è positivo con sintomi blandi”.