Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, è intervenuto ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, venerdì 1° aprile 2022. L’esperto ha innanzitutto dichiarato: “Dobbiamo cercare di guadare con occhi diversi questa infezione. Negli ultimi due anni c’è stata un’emergenza che ha messo a serio rischio la resistenza di ospedali e sistema sanitario. Ora il virus non è sparito, ma dobbiamo imparare a vivere in maniera ordinaria una situazione straordinaria esistente nel nostro Paese. Gli italiani hanno appreso come comportarsi: c’è bisogno di un obbligo o di un decreto perché io vada a vaccinarmi, perché io metta la mascherina, perché mi distanzi o mi lavi le mani? Spero di no”.



E i no vax? “Peggio per loro – ha affermato Matteo Bassetti -: dopo 15 mesi in cui abbiamo speso tutta la nostra vita a spiegare i benefici dei vaccini, noi non possiamo farci più niente. Se staranno male li assisteremo, ma adesso bisogna entrare in una nuova fase, utilizzando le misure di sicurezza in maniera appropriata. È peraltro sbagliatissimo oggi parlare di quarta dose, quando 10 milioni di italiani non hanno ancora fatto la terza. La politica, inoltre, deve evitare di entrare in un argomento che è dei medici, degli esperti, delle società scientifiche”.



MATTEO BASSETTI: “MINACCE NO VAX? C’È LA PRIMA CONDANNA”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Matteo Bassetti ha voluto ringraziare la Procura della Repubblica di Genova, perché “è arrivato il primo rinvio a giudizio per le minacce no vax fatte nei miei confronti. Chi pensava di averla fatta franca, dovrà vedersela con la giustizia penale italiana per reati molto importanti come lo stalking.

L’infettivologo ligure ha quindi annunciato che non stopperà nessuna delle azioni legali avviate per via delle minacce ricevute in questi mesi: “Io non mi fermerò fino all’ultimo grado di giudizio, per il male che hanno fatto male e alla mia famiglia. È inutile che mandino le lettere di scuse come alcuni stanno facendo adesso”.