Matteo Bassetti è stato minacciato di nuovo sui social, anche di morte. Stavolta dopo lo scontro col medico negazionista Mariano Amici. «Ieri ho passato buona parte della mattina in Questura a Genova per denunciare chi mi minaccia di morte sui social», ha dichiarato all’AdnKronos Salute il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, nonché membro dell’Unità di crisi Covid della Liguria. «Le mie posizioni sui vaccini e, di recente, il mio contraddittorio rispetto alle idiozie, formulate da un ciarlatano durante una trasmissione televisiva, hanno portato un importante traffico sulla mia pagina Facebook e Instagram», ha spiegato Bassetti.
L’infettivologo si è ritrovato negli ultimi due giorni a ricevere «insulti di ogni tipo, minacce alla mia persona e persino minacce di morte». Ma ovviamente non è rimasto a guardare. Tutti quei messaggi sono finiti alla Polizia Postale e alla Digos per le indagini del caso. «I responsabili saranno perseguiti a norma di legge», aveva anticipato due giorni fa su Facebook.
BASSETTI VS AMICI, OMCEO CONVOCA MEDICO NO VAX
Le minacce a Matteo Bassetti sono cominciate dopo lo scontro del primo febbraio scorso a Non è l’Arena di Massimo Giletti con il dottor Mariano Amici, medico di base critico nei confronti del vaccino anti Covid e sui tamponi per la diagnosi della positività. Dopo le dichiarazioni choc è intervenuto l’Ordine provinciale di Roma dei medici-chirurghi e degli odontoiatri (Omceo). «Sicuramente a breve, entro il mese di febbraio, Amici sarà convocato per rispondere ad alcune domande», ha annunciato Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma. Su Amici era stato già aperto un fascicolo lo scorso anno, ma i tempi si sono allungati, anche per via delle elezioni all’Ordine che hanno rallentato la pratica, ma non solo. «La sua procedura ha subito un rallentamento anche a causa delle recenti dichiarazioni che ha rilasciato in tv, bisognerà valutare anche quelle. Certamente il Consiglio dell’Ordine analizzerà quei filmati e valuterà se ci sono le condizioni per inviarlo in commissione disciplina», ha concluso Magi.