Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha parlato anche all’Agi, mettendo in guardia sul post Covid. Quello vero, secondo l’esperto, sarà caratterizzato dai «danni dovuti all’utilizzo errato degli antibiotici». Nella struttura in cui lavora, infatti, è stata riscontrata «un’impennata del numero di infezioni batterio resistenti». Questo anche perché «nella maggior parte dei casi di Covid vengono somministrati per copertura. Invece vanno utilizzati solo se servono veramente». Dunque, il rischio che è gli antibiotici poi non funzionino più e di avere bisogno «di nuove armi di cui non disponiamo al momento». Bassetti è ottimista anche sull’aiuto che possono fornire gli anticorpi monoclonali: «Non cambieranno totalmente la storia del Covid, ma i dati sono buoni e, come per tutti i farmaci, bisogna iniziare a impiegarli e fare esperienza sul campo. Andranno utilizzati nei pazienti a inizio malattia e così potranno darci sicuramente una mano. Le critiche di alcuni, onestamente, mi sono sembrate strumentali».
Matteo Bassetti propone poi di autorizzare il vaccino AstraZeneca almeno per gli under 65. «Ema non ha messo limitazioni e nemmeno l’Oms, che ha dato ok spiegando che può essere utilizzato anche in presenza di varianti». L’infettivologo ha fatto all’Agi anche l’esempio della Germania, che ha alzato la soglia almeno agli under 65. «È complicato da spiegare questo atteggiamento attendista da parte nostra». A Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1, invece ha parlato delle riaperture delle piste da sci: «Non mi sembrano un grande problema, al limite bisogna fare attenzione alle file per gli skilift e le baite. Si dovrebbero limitare gli accessi, acquistando ad esempio i biglietti online per avere numeri certi». Quando gli è stato chiesto come vedrebbe Andrea Crisanti o Ilaria Capua a capo del ministero della Salute, ha replicato: «Mi faccia un’altra domanda». Se invece lo proponessero a lui: «Quando ti chiama uno come Draghi non si può mai dire di no, sarebbe un onore servire il mio Paese, ma non ho ricevuto nessuna chiamata».
BASSETTI “ORA IN FASE DI PLATEAU”
Tra varianti e vaccini, Matteo Bassetti ha fatto il punto della situazione sull’emergenza coronavirus ai microfoni di Oggi è un altro giorno. L’infettivologo ha esordito così: «Se noi riusciremo a vaccinare tutti, il 2022 sarà sicuramente un anno diverso dai precedenti. Voglio essere ottimista. L’Europa purtroppo ha sbagliato qualcosa, ma si può correre ai ripari: c’è tempo purchè tutti ci impegniamo nella vaccinazione. Dobbiamo essere più pazienti ed evitare di classificare vaccini di serie A e di serie B. Sono tutti vaccini di serie A».
Matteo Bassetti ha poi parlato delle misure per contrastare l’epidemia: «Siamo in una fase di plateau, siamo molto decrementati, in alcune regioni le cose vanno bene ed in altre no. Quello che sta succedendo in alcune aree rosse è una misura appropriata. Io non mi preoccuperei tanto della variante inglese, ma dobbiamo stare attenti alle varianti brasiliane e sudafricane, che hanno la caratteristica di poter reinfettare chi ha già avuto il virus. Dovremo limitare quelle aree, ma a livello provinciale e non regionale».
BASSETTI “SÌ SPOSTAMENTI TRA REGIONI”
Nel corso del suo intervento a Oggi è un altro giorno, Matteo Bassetti si è soffermato sugli spostamenti tra regioni: «Riaprirei tra regioni che hanno situazioni epidemiologiche simili. Riaprire le regioni non significa liberi tutti, ma spostamenti in sicurezza». L’infettivologo ha poi evidenziato sui vaccini: «La via più veloce è quella di avere più vaccini rispetto a quelli che già abbiamo, sperando che l’Ema approvi velocemente il vaccino di Johnson & Johnson e quello di Sputnik. Dobbiamo uniformare l’anagrafe vaccinale: dobbiamo lavorare nei prossimi cinque anni sull’informatizzazione del fascicolo sanitario di ogni cittadino italiano. Bisogna creare un’unica anagrafe elettronica».