Dopo l’intervista caustica rilasciata oggi a Libero, il professor Matteo Bassetti non le ha mandate a dire neanche ai microfoni di Un giorno da pecora. Ospite del programma di Rai Radio 1, il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova è entrato in tackle sui critici: «Io accetto critiche da chi fa e da chi sa, non il contrario. Attacchi più dai social o sulle pagine dei giornali? Ormai attaccarmi è diventato lo sport nazionale, si divertono a farlo, basta sfogliare i giornali: ogni giorno c’è qualcuno contro di me. E non so per quale motivo». Nel mirino di Bassetti ci sono giornali vicini ad alcuni partiti politici e, ha aggiunto, non sono neanche mancate le minacce: «C’è una certa parte del paese per cui se non la pensi come loro sei un fascista, questa è la verità». Infine, l’affondo sul Cts: «Intanto mi piacerebbe sempre una voce univoca e invece mi piacerebbe sentirne una sola. Al Cts parlano dieci persone diverse, è diventato il politburo nazionale». (Aggiornamento di MB)



MATTEO BASSETTI: “COVID VIA DI MEZZO TRA POLITICA E MEDICINA”

Matteo Bassetti senza troppi giri di parole nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Libero. L’infettivologo è finito spesso al centro delle polemiche per le sue posizioni, critiche che non lo hanno scalfito: «Ormai mi attaccano anche se metto i calzini blu, per dirmi che sarebbe stato più consono portarli neri. Insultarmi e denigrarmi è diventato uno sport nazionale». Il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova spiega questi attacchi con il non essere allineato al pensiero unico dominante, considerando che in Italia si fa un uso politico di tutto: «Il Covid è diventato una via di mezzo tra politica e medicina». Soffermandosi sulla seconda ondata, Matteo Bassetti ha ammesso che questa estate si poteva fare di più e ci si poteva preparare meglio: «Ma la colpa non è del governo o delle Regioni. È il sistema Italia che non aiuta, la burocrazia porta alla paralisi: prima di comprare un ventilatore devi analizzare quattro preventivi, poi indire una gara, approvarla, verificare i risultati. Siamo perdenti per la lentezza del nostro sistema».



MATTEO BASSETTI: “VACCINO NON FARÀ SPARIRE COVID”

Nella lunga intervista rilasciata a Libero, Matteo Bassetti ha evidenziato che la comunicazione è stata sbagliata: «Terrorizzare le persone può aiutare a farle stare in casa, ma a livello ospedaliero gestire una popolazione nel panico genera solo caos. Se oggi le strutture sanitarie rischiano il collasso è anche perché sono assediate da migliaia di persone asintomatiche o poco sintomatiche che si potrebbero tranquillamente curare a casa che invece prendono d’assalto i pronto soccorso, intasano i centralini degli ospedali, fanno perdere tempo ai medici». Per l’infettivologo il Covid è stato ingigantito, considerando che la paura di finire intubato o di morire è in grado di fare esplodere il sistema sanitario. Dopo aver evidenziato che potremmo anche dover convivere per anni con il coronavirus, Matteo Bassetti si è soffermato così sul vaccino: «Ci aiuterà, ma non farà sparire il Covid. C’è anche il vaccino per l’influenza, ma non l’ha debellata. Comunque bisognerà attendere almeno sei mesi per avere numeri significativi sulla profilassi. E il farmaco miracoloso tratto dal siero dei guariti? Si annuncia portentoso e può cambiare la storia, ma anche per lui dobbiamo attendere la primavera».

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