Le riaperture varate dal governo sono un primo passo verso una maggiore normalità che potrebbe arrivare a giugno: questo il giudizio di Matteo Bassetti. L’infettivologo ha spiegato ai microfoni di Tagadà: «Non si tratta di aprire tutto e subito, non è un liberi tutti: se fosse interpretato così sarebbe un gravissimo errore. Si tratta di un primo segnale di fiducia: non facciamo niente di diverso rispetto a quello che facevamo a fine febbraio e inizio marzo. L’unica differenza è quella della cena all’aperto. Anzi, a pranzo si poteva pranzare al chiuso in zona gialla e ora si fa solo all’esterno».
Matteo Bassetti ha indicato due dati necessari per tornare a maggiori riaperture: «Il rischio zero non esiste, ma è una prima misura che va in un progressivo ritorno alla normalità col mese di giugno. Con l’incrocio di un maggior numero di persone vaccinate ed il clima dovremmo tornare ad una normalità controllata e in sicurezza. Se con queste riaperture si dovesse vedere che le cose non funzionano, si torna immediatamente indietro: il sistema a colori lo consente».
MATTEO BASSETTI: “TEST SALIVARI MOLTO ATTENDIBILI”
«Noi dobbiamo fornire numeri e dati, le scelte sono politiche: quando ci sostituiamo alla politica, non facciamo il nostro lavoro», ha tenuto a precisare Matteo Bassetti, per poi soffermarsi sul dossier scuola: «Le Regioni che hanno lavorato bene hanno i nonni già vaccinati per il 70-80%. Lo spostamento un po’ più in basso dell’età rispetto contagi potrebbe portare qualche problema. Il rischio zero non esiste, lo sappiamo: se noi dobbiamo aspettare il rischio zero, dovremo aspettare l’autunno con il 70-75% di persone vaccinate». Matteo Bassetti ha poi parlato dei test salivari: «Credo che siano un ottimo strumento per fare una diagnostica di massa, soprattutto per le scuole. Ma a questo punto credo che li riutilizzeremo più facilmente alla riaperture delle scuole a settembre. Questi sistemi diagnostici sono molto attendibili».