Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, è intervenuto nella puntata di ieri, sabato 21 agosto 2021, di “Uno Weekend”, trasmissione condotta dalla coppia Anna Falchi-Beppe Convertini, già al timone la scorsa estate, sempre su Rai Uno, del programma “C’è tempo per…”. Inevitabilmente, si è parlato di Coronavirus, con l’esperto che ha tracciato un quadro della situazione in essere in Italia: “Se guardiamo l’indice Rt e in qualche modo l’incidenza, sembra che abbiamo raggiunto il picco di casi attorno a Ferragosto. C’è da dire che abbiamo avuto un’ondata con molti contagi e, per fortuna, pochi ricoveri. Quello che è avvenuto in Sicilia, tuttavia, è sicuramente collegato alla bassa copertura vaccinale della popolazione”.
Bassetti ha poi reso noto di avere fatto “un giro” nelle scorse ore nel suo reparto al “San Martino“, rivelando che al suo interno si trovano ricoverati per complicanze connesse al virus SARS-CoV-2 “solo 50enni non vaccinati. Inoltre, in terapia intensiva il 100% dei degenti è no vax, con un’età che va dai 40 ai 60 anni”. Una situazione che, con l’inoculazione a tutta la nazione delle due dosi di preparato, si sarebbe potuta evitare, secondo l’esperto.
MATTEO BASSETTI: “OBBLIGO VACCINALE, FORSE È IL MOMENTO”
Sempre ai microfoni di “Uno Weekend”, Matteo Bassetti ha poi rincarato la dose: “Se queste persone non riescono a capire, è arrivato il momento di alzare l’asticella. Dovremo trovare un modo per fare vaccinare e, di conseguenza dovremo passare all’obbligo. Non possiamo non dedicare le nostre cure anche a tutti gli altri pazienti. Il rischio è quello di arrivare a ottobre e novembre con le terapie intensive che scoppiano. Se non ci convinciamo dell’esigenza del vaccino, sarà molto difficile uscire da questa situazione, anche perché il prossimo autunno sarà molto calda”.
L’infettivologo ha voluto quindi ribadire come sia fondamentale che gli adolescenti si vaccinino, perché “a settembre dobbiamo avere una scuola sicura, con il personale scolastico e gli studenti vaccinati. Temo che abbiamo deciso di effettuare alcuni passaggi troppo tardi. Non mi pare ci sia uno scenario adeguato in termini di sicurezza: si parla ancora di tenere aperte le finestre in pieno inverno…”.