Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, è intervenuto nella giornata di oggi, mercoledì 20 ottobre 2021, ai microfoni di Tg Com 24. L’infettivologo ligure ha voluto rivolgere i propri personali complimenti, come peraltro fatto dal presidente del Consiglio Mario Draghi nelle scorse ore, a tutti gli italiani e al personale sanitario per l’ottimo andamento fatto registrare della campagna vaccinale contro il Coronavirus, tanto da indurlo a sbilanciarsi in una previsione ottimistica.



In particolare, Bassetti ha dichiarato: “Se continuiamo così, arriveremo al 90% della popolazione immunizzata. Questo vuol dire che non potremo parlare di immunità di gregge, perché il virus muta continuamente, ma di immunità”. Al raggiungimento del 90%, prevedibile per l’inizio del 2022, secondo il professore sarà possibile pensare a una revisione delle misure restrittive, utili a contenere la pandemia di Covid-19. Potrebbero, pertanto, essere alleggerite, consentendo un ulteriore passo di avvicinamento verso la normalità.



MATTEO BASSETTI: “TAMPONI ELEMENTO DI DISTURBO”

In merito alla questione connessa ai tamponi, Matteo Bassetti a Tg Com 24 ha mostrato ancora una volta tutta la sua contrarietà in riferimento a questo tema: “Sono una spirale di business e di insicurezza. Il tampone dà tutto tranne che sicurezza: il Green Pass andava rilasciato solo ai vaccinati o a chi ha avuto il Coronavirus e ha anticorpi naturali. Così sono solo un elemento di disturbo, abbiamo luoghi di lavoro non sicuri, ma tamponati, e non vuol dire assolutamente niente”.

Infine, immancabile un’analisi da esperto sull’andamento dei contagi nel Regno Unito, dove la popolazione si è sottoposta alla vaccinazione “quasi cinque mesi prima di noi, per poi fare scattare la rincorsa alla terza dose. Ora l’immunità dei britannici è scemata. Inoltre, considero un errore la scelta di Johnson di riaprire tutto a luglio, quando soltanto il 60-65% della popolazione era vaccinato. Era troppo presto, la ripresa andava affrontata in maniera più graduale”.