MATTEO BERRETTINI: MILLE EMOZIONI DOPO WIMBLEDON 2021
Per capire la portata di quello che Matteo Berrettini ha fatto a Wimbledon 2021, diventando il primo italiano a raggiungere la finale ai Championships due settimane dopo il primato con la vittoria al Queens, basta ascoltare le sue parole, quelle di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Abbiamo visto Matteo in tribuna a Wembley per la finale degli Europei 2020, poi in campo per un’intervista al fianco di Gigio Donnarumma: sofferente ai rigori con la fidanzata Ajla Tomljanovic (croata naturalizzata australiana, dunque decisamente più tranquilla…) e poi finalmente l’esplosione di gioia.
È però interessantissimo il dietro le quinte di Berrettini, che ha raccontato di essere arrivato allo stadio durante l’intervallo; di essersi recato nella lounge dietro la tribuna d’onore, e di aver visto Sergio Mattarella venirgli incontro. “Lui a me!” ricorda con stupore, prima di rivelare che il presidente della Repubblica gli ha detto “sei stato pazzesco” (è riuscito a vedere i primi due set). Ecco, questo è Berrettini: un tennista che oggi è numero 8 al mondo e ha giocato una finale Slam che parecchi suoi colleghi non hanno visto nemmeno da vicino, ma che riesce in qualche modo a rimanere posato e conservare quella sua timidezza di fondo, che ha lo stesso allenatore – Vincenzo Santopadre – dei suoi 14 anni e che rivela come i suoi amici siano quelli di sempre.
BERRETTINI E I VIP DI WEMBLEY
Matteo Berrettini ha dunque raccontato che la finale di Wimbledon 2021 l’ha immediatamente portato in un’altra dimensione, perché dopo la battagli da tre ore e mezza con Novak Djokovic è diventato improvvisamente un big. A Wembley per esempio è stato abbracciato da Fabio Capello: “Naturalmente so chi è, ma non ci eravamo mai visti in vita nostra” dice Matteo, che poi quasi con l’entusiasmo di un bambino va avanti nella sua storia (o favola), sgranando gli occhi di fronte ai tantissimi personaggi incrociati allo stadio. Il CT dell’Ucraina ed ex bomber del Milan Andriy Shevchenko, la leggenda portoghese Luis Figo, poi David Beckham che a Londra è una sorta di supereroe, e che gli ha anche stretto la mano. Lunedì Berrettini, come la nostra nazionale di calcio, ha visitato Quirinale e Palazzo Chigi: lo ha fatto con una sorta di inquietudine di fondo perché “essere al centro dell’attenzione non mi piace particolarmente, quando sono troppo esposto mi viene addosso una sensazione di disagio” dice, e aggiunge che è come se sentisse di non meritare questi complimenti. Anche lui però è consapevole di come la finale di Wimbledon 2021 abbia scritto un po’ di storia, e adesso inevitabilmente Berrettini dovrà convivere con tutte queste attenzioni perché del resto, lo dicono ranking Atp e prestazioni sul campo, oggi è uno dei migliori tennisti al mondo.