MATTEO BERRETTINI SALTA LE OLIMPIADI 2020

Prima Jannik Sinner, adesso Matteo Berrettini. L’Italia del tennis perde un altro potenziale protagonista alle Olimpiadi 2020: il romano infatti ha dato forfait, come si apprende da fonti vicine al Coni, a causa di un risentimento muscolare che gli impedirà di volare a Tokyo, poiché il giocatore dovrà rimanere a riposo per almeno 15 giorni. Sinner e Berrettini dunque, ma anche Martina Trevisan che nei giorni scorsi ha saputo di essere entrata nel tabellone principale del torneo a cinque cerchi ma, subito dopo, ha dovuto dare forfait: quasi una maledizione per i nostri ragazzi, anche se va ricordato che Sinner ha scelto in maniera autonoma di non andare a giocare le Olimpiadi 2020 preferendo concentrarsi sui prossimi appuntamenti Atp.



Il che apre un altro spunto di riflessione, ovvero il fatto che la gloria a cinque cerchi e la possibilità di rappresentare il proprio Paese sono evidentemente fattori che non possono competere con l’assenza di punti per il ranking o di prize money. Lungi da noi fare dietrologie o avanzare dubbi su questo o quel tennista, ma certamente non è un caso che, dei primi 50 giocatori del ranking maschile, la metà non partecipi alle Olimpiadi 2020 e già a Rio de Janeiro cinque anni fa si erano verificate defezioni. Forse sarebbe il caso di rivedere qualcosa nel calendario degli anni olimpici o addirittura togliere il tennis ai Giochi, come è successo per parecchi anni.



LA STAGIONE DI BERRETTINI

Al netto di questo, e senza sapere cosa davvero abbia Matteo Berrettini, noi possiamo limitarci a dire che la sua assenza alle Olimpiadi 2020 è un gran peccato: il romano infatti sta vivendo una grande stagione, con la finale a Wimbledon (primo italiano di sempre a riuscirci) che rimane il grande traguardo di un giocatore cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Il suo 2021 era iniziato con la finale di Atp Cup, persa contro la Russia di Medvedev e Rublev; poi Berrettini ha avuto qualche passaggio a vuoto dovendo ristabilirsi a pieno da un problema agli addominali, ha iniziato a carburare sulla terra rossa vincendo il Serbia Open – giocato a Belgrado – e quindi si è presentato sull’erba affrontando il torneo del Queens, il più importante tra quelli che preparano a Wimbledon. Nessun tennista del nostro Paese lo aveva vinto, lui invece lo ha fatto; era già il secondo italiano ad avere un titolo su erba (conquistato a Stoccarda due anni fa) dopo Andreas Seppi, al Queens però ha iniziato a scrivere la storia e ha proseguito all’All England Lawn & Tennis Club, eliminando un avversario dopo l’altro e volando sino alla finale. Ha anche vinto il primo set (in grande rimonta), ma poi il numero 1 e campione in carica Novak Djokovic ha alzato il suo livello di gioco e Berrettini, come lui stesso ha dichiarato, si è dovuto accontentare di andare a Wembley ed esultare per la vittoria degli Europei da parte della nostra nazionale; le Olimpiadi avrebbero potuto farlo volare una volta di più, invece per Matteo il viaggio a Tokyo non ci sarà.

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