Matteo Bocelli parla dell’adolescenza come figlio d’arte: le sue parole
Matteo Bocelli, ospite a La volta buona di Caterina Balivo, ha svelato che impatto ha avuto nella sua vita essere il figlio del grande artista Andrea Bocelli. Il figlio d’arte ha spiegato un episodio legato alla scuola: “Il primo giorno di liceo, entrando con tutti gli altri senza fare ritardo, questa professore mi ha guardato e mi ha detto: “Sappi che qua io tratto tutti alla stessa maniera“, io le risposi: “Buongiorno” ha spiegato sorridendo.
L’artista ha poi raccontato di un regalo molto particolare che il suo papà gli ha fatto quando era molto piccolo: “E’ un mappamondo che mi portò, non ricordo da quale Paese, e a me e mio fratello disse: “Così potete vedere dove sta il vostro babbo quando gira il mondo”. Fu una cosa molto bella, tant’è che ce l’ho sempre lì davanti in camera“. Matteo ha poi dichiarato che il padre non amasse molto la musica contemporanea: “Non voleva ascoltassi quella musica, ma l’opera“.
Matteo Bocelli: “Mio padre viaggiava molto ma non ci ha mai fatto sentire soli”
“Quando mio babbo faceva lunghi viaggi mi mancava. Per un bambino piccolo, non vedere il padre per un mese e vai a scuola… però era tanta la gioia quando tornava. Nonostante era spesso in viaggio, non ci ha mai fatto sentire così soli, ci ha sempre dato il giusto tempo” ha affermato Matteo Bocelli ai microfoni di Caterina Balivo.
“Ho recuperato dopo però. Dal 2018 quando uscì Follow me, posso dire di aver viaggiato tutto il mondo con lui” ammette il figlio d’arte: “Sono stati i due anni più belli. Son passato da suonare e cantare a casa per la famiglia e per gli amici, per pochi intimi, a Madison Square Garden, Sanremo… tutti i più grandi palcoscenici e televisioni. Quindi emotivamente parlando è stata forte“.