Matteo Cambi, imprenditore che all’inizio degli anni Duemila ottenne popolarità e successo grazie al marchio di moda “Guru”, caratterizzato dall’iconica margherita con pistillo arancione che campeggiava su t-shirt, felpe e così via, è stato intervistato da Giovanni Terzi sulle colonne del quotidiano “Libero”. In tale contesto, l’uomo ha ricordato la morte del padre, che avvenne quando lui aveva solo 6 anni, a causa di un incidente stradale: un trauma all’origine di ogni sua debolezza.

Poi, Matteo crebbe e a 22 anni sfondò nel settore dell’abbigliamento con Guru, nonostante da piccolo sognasse di pilotare gli aerei: “A 18 anni venni in possesso dell’assicurazione sulla vita che mio padre aveva fatto per me. Ebbi così a disposizione un miliardo delle vecchie lire e decisi di andare un po’ in America per capire il valore del marketing per una impresa. Tornato in Italia insieme ad un mio amico, Gianmaria Montacchini, fondammo la Guru”. Gli introiti elevati e la popolarità inattesa travolsero Cambi, che entrò in un vortice nel quale non riusciva a gestire: un giorno, quando aveva 24 anni, un amico gli regalò degli ovuli, che tenne nascosti in una cassa di champagne per un po’ di tempo, fin quando una sera provò quella sostanza.

MATTEO CAMBI: “USAVO LE DONNE PER AVERE VISIBILITÀ”

Da quel momento in avanti, come asserito da Matteo Cambi a “Libero”, la droga divenne la sua compagna di vita, che gestiva le sue emozioni: “Mi facevo dieci pezzi al giorno e quando ero in astinenza, grattavo il muro con la Bibbia. Simulavo che il bianco della parete fosse bamba. Sono vivo per miracolo”. Poi, per debolezza spesso iniziava relazioni sentimentali con persone del mondo del jet-set, con l’obiettivo di finire sui rotocalchi, ma, tiene a precisare, non erano relazioni false: “Il sentimento era vero, ma io lo usavo per avere visibilità”.

Quando, nel 2008, fu arrestato, esplosero le sue fragilità e il dolore per sua madre: “Ho risarcito sessanta milioni di euro e ho fatto sia il carcere sia il percorso in terapia per disintossicarmi dalla cocaina. Oggi sono completamente pulito da tutto”. Nel 2014, il nuovo Matteo sposò Stefania Marusi, da cui ebbe una figlia, oggi quindicenne: “Mia moglie è una donna straordinaria ed è stata capace in questi ultimi anni di combattere e vincere la battaglia contro un tumore, per fortuna benigno, al cervello. Persone negative nella mia vita con cui mi piacerebbe avere una rivincita? Nessuna, ho solo persone che non intendo più vedere”.