Matteo Cecconi è stato convinto a suicidarsi? Qualcuno potrebbe aver avuto un ruolo attivo nella morte del 18enne di Bassano del Grappa che il 26 aprile si è avvelenato in diretta su un forum online per aspiranti suicidi, mentre seguiva le lezioni in Dad da casa. La magistratura vuole verificare questa ipotesi, anche se il fascicolo dell’inchiesta aperto dalla Procura di Vicenza sembrava destinato all’archiviazione, visto che non stavano emergendo prove. Il procuratore capo Lino Bruno aveva assicurato che avrebbe fatto tutte le verifiche del caso e ora, a quasi tre mesi dal suicidio di Matteo, arriva la notizia della svolta. «Ora stiamo lavorando su un’ipotesi di reato ben precisa, sulla quale intendo mantenere il riserbo. Posso però dire che abbiamo disposto delle verifiche tecniche, anche in collegamento con altre procure che già stavano affrontando casi simili a quello avvenuto a Bassano», le parole del procuratore riportate dal Corriere della Sera.
Quella mattina Matteo Cecconi, mentre scorrevano le immagini della Dad in diretta dalla sua scuola, si era collegato ad un sito che “supporta” chi decide di suicidarsi. Non era la prima volta che entrava in quel forum. Nei giorni precedenti aveva comprato un anti-emetico e ordinato una sostanza usata nell’industria alimentare che, se assunta nella giusta dose, può diventare un veleno. Alle 9:33 ha pubblicato un messaggio nel forum annunciando di essere in attesa che il farmaco facesse effetto. «Auguratemi buona fortuna», scrisse. In quel momento 11 utenti erano collegati e nessuno ha provato a fermarlo. «Anzi, sembravano accompagnarlo», ha dichiarato Alessandro Cecconi, papà del 18enne.
MATTEO CECCONI, LA SVOLTA NELLE INDAGINI
Alle 9:50 una ragazza ha commentato: «Fai buon viaggio». Quindi, ha citato Cesare Pavese: «La fine della sofferenza è iniziata». Alle 9:53 Matteo Cecconi annotava che la sostanza aveva un gusto orribile. Anziché farlo desistere, gli scrivevano: «Riposa in pace, cucciolo». Un altro: «Se te ne sei andato, spero che tu possa trovare la pace». Questi gli ultimi messaggi che il padre del 18enne ha trovato nel computer e che sono finiti nelle mani della Procura di Vicenza, oltre che degli investigatori di Roma che indagano per istigazione al suicidio in merito ad un ragazzo romano che l’anno scorso si è suicidato con la stessa sostanza e che frequentava lo stesso forum. Il procuratore di Vicenza Lino Bruno ha spiegato al Corriere della Sera che l’obiettivo è verificare se ci siano stati «input esterni che possano aver inciso sull’intenzione suicidaria di questo ragazzo e, quindi, se vi siano delle responsabilità da parte di altre persone». I magistrati vogliono capire se qualcuno, magari proprio su quel sito web di cui è stata ordinata la chiusura, possa aver convinto Matteo Cecconi ad avvelenarsi o l’abbia aiutato in qualche modo, ad esempio suggerendo quali prodotti assumere. La speranza del padre, Alessandro Cecconi, è che gli inquirenti facciano luce su quanto accaduto. Ma la priorità è quella di impedire che accada ad altri ragazzi, per questo chiede che venga limitato l’acquisto di nitrito di sodio, la chiusura di tutti i siti web che promuovono il suicidio e l’identità digitale, visto che l’anonimato su internet favorisce gli illeciti. «Solo così la morte di Matteo potrà almeno servire a salvare delle vite».