Vlasta Studenicova, la mamma di Matteo Falcinelli, ha parlato a Repubblica di come sta il figlio, ancora visibilmente scosso per quanto accaduto lo scorso 25 febbraio, quando è stato arrestato e picchiato in Florida. “La sua voglia di vivere si è trasformata in un incubo di vivere. Sta molto male. La notte si sveglia urlando, tormentato dall’incubo di venire arrestato e torturato. È seguito da psicologi e psichiatri, ha paura di uscire dal campus dove l’ho raggiunto per tenergli compagnia”, ha raccontato.
Il sostegno della famiglia gli è stato fondamentale per superare i momenti più difficili. “Quando ci siamo incontrati la prima volta mi disse che aveva bisogno di un mio abbraccio. Cerca di farsi coraggio, prosegue gli studi, mi dice che sopravvivendo alla tortura ha vinto la partita più importante. Ma è segnato nel profondo, in quei tre giorni di cella ha tentato il suicidio quattro volte”. È impossibile dimenticare, ma quantomeno la volontà è quella di ottenere giustizia. “Hanno distrutto la serenità di un ragazzo pieno di vitalità e di sogni. Abbiamo paura a stare qui a Miami, ma la nostra è una battaglia per i diritti umani e andremo fino in fondo”.
I dubbi sulla ricostruzione dell’arresto di Matteo Falcinelli
La famiglia di Matteo Falcinelli ha deciso che presenterà denuncia alla Procura di Roma nei confronti della polizia di Miami, successivamente verrà aperto un fascicolo. Le accuse sono diverse: “falso d’ufficio, oltre che per i reati di maltrattamento, abuso di potere ed eccessivo uso della forza da parte della polizia”, ha anticipato la mamma Vlasta Studenicova.
La donna ha sottolineato inoltre che gli elementi ancora da chiarire della vicenda sono numerosi, soprattutto sulla base del rapporto stilato dai poliziotti. “Nel report che gli agenti hanno rilasciato sotto giuramento non c’è una sola parola che corrisponda a quanto si vede nelle riprese. Si sostiene che Matteo insisteva con i poliziotti per avere indietro 500 dollari che avrebbe speso nel locale (lo strip club davanti al quale è avvenuto l’arresto, ndr), ma invece chiedeva soltanto che gli venissero restituiti i suoi telefonini, rimasti all’interno. Quando il poliziotto si alza, mentre Matteo è in stato di incoscienza, dietro arriva la guardia di sicurezza del locale con in mano i telefoni. E vengono posati sull’asfalto quando mio figlio è a terra. È la prova che Matteo non mentiva”, ha concluso.