Matteo Marzotto, l’ultimo dei cinque figli della stilista Marta Marzotto (nata Vacondio), ha ricordat0 la madre sulle pagine del Corriere della Sera, ripercorrendo la sua carriera, la sua vita e i celebri rapporti che l’hanno accompagnata nel corso degli anni. Ne parla come di una donna trasgressiva, “anticonformista, generosa, ma per niente ingenua“, una vera e propria “bomba” che ha vissuto il periodo della guerra e ha deciso di approfittare della sua ricchezza per fare del bene agli altri.
La moda, racconta Matteo Marzotto su sua madre Marta, “è stato un modo per lasciarsi alle spalle i campi di riso e andare a Milano”, ma poi “si è formata, andava a Parigi e a New York” dove si trovava a suo agio con “artisti e intellettuali”. Visse a pieno la moda degli anni ’70 e grazie alla “sua generosità ha contribuito al successo di Roberto Cavalli, Rocco Barocco ed Enrico Coveri“. Generosità che, unita al successo, la portò anche alla celebre Standa, per volere dei “fratelli Franchini, proprietari insieme a Berlusconi che avevano per lei un’adorazione”, ricorda Matteo Marzotto parlando della mamma Marta.
Matteo Marzotto: “L’unico errore di mia mamma Marta fu l’amore con Guttuso”
Insomma, quella di Marta Marzotto fu una vita, raccontata dal figlio Matteo, all’insegna della moda e del successo, che la rese una donna prodiga anche perché “ha vissuto la durezza della guerra” e desiderava, in tempo di pace, non far mancare nulla a nessuno. “Avrebbe potuto montarsi la testa”, racconta il figlio al Corriere, “in fondo aveva trovato il principe azzurro e sposato il figlio di uno degli uomini più ricchi dell’Italia dell’epoca”.
Ma Marta Marzotto fu anche una donna che commise degli errori, racconta il figlio Matteo, come l’amore clandestino con il pittore Renato Guttuso. “È stata un’enorme leggerezza di mia madre”, racconta, “avrebbe dovuto presidiare la famiglia prima di pensare a ciò che il mondo esterno diceva della relazione con Guttuso. Avrebbe dovuto, malgrado il grande clamore, tentare di trovare una soluzione con mio padre: erano in ballo 35 anni di matrimonio con cinque figli”. Ma lasciandosi alle spalle gli errori e le relazioni, Matteo Marzotto ci tiene anche a ricordare i grandi amici di sua madre Marta, “era la contessa rossa che frequentava l’intellighenzia di sinistra, da Alberto Moravia a Leonardo Sciascia. Aveva consuetudine con il presidente Pertini che telefonava a casa, tra i politici di quella stagione era in sintonia con Enrico Berlinguer e Antonello Trombador”, ma stimava anche molto Silvio Berlusconi ed Emilio Fede.