Dal 16 gennaio, il giorno dell’arresto di Matteo Messina Denaro, si è cercato di individuare, attraverso gli appunti scritti e le telecamere, tutte le persone che hanno permesso la latitanza del boss. Ieri è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Emanuele Bonafede e la moglie Lorena. Dopo qualche giorno dall’arresto del mafioso, i due si sono spontaneamente presentati alla polizia dicendo di aver riconosciuto il boss, che a loro dice conoscevano con il nome di Francesco. Il mafioso avrebbe assunto con loro l’identità di un anestesista in pensione, presentato loro da un cugino.
La telecamera di un negozio vicino all’abitazione, però, ha svelato un’altra verità. L’uomo andava tutti i giorni a ora di pranzo e di cena a casa della coppia: lì aveva con loro un rapporto familiare, incontrando anche altre persone. Ogni volta che Matteo Messina Denaro usciva o entrava nella casa, o la moglie o il marito si affacciavano dalla porta per controllare che la via fosse libera. Dopo il loro segnale di ok, il boss di Cosa Nostra usciva fuori.
Lorena Lanceri, rapporto d’amore con Matteo Messina Denaro
Lorena Lanceri, moglie di Emanuele Bonafede, arrestata ieri con il marito, avrebbe avuto una relazione con il boss. Storie Italiane svela una lettera scritta dalla donna al mafioso, nella quale si legge: “Sei un regalo. Ogni donna si sente speciale, tu riesci a far diventare il nulla gli altri uomini. Con te mi sento protetta. Hai anche tanti difetti ma chi ti ama, ama anche il tuo essere così. Penso che qualcuno lassù ha voluto che ci incontrassimo. Averti conosciuto è un privilegio, ti voglio un bene che viene da dentro. Spero che la vita ti regali un po’ di serenità, anche se non fossi MMD”.
La sera prima dell’arresto, Matteo Messina Denaro si era recato a cena dalla famiglia, che conoscerebbe da prima del 2017, come testimonia un regalo fatto al figlio della coppia in occasione della sua cresima, un orologio da 6 mila euro. Dunque c’era uno stretto rapporto tra il leader della cosca mafiosa e la famiglia Bonafede. Emanuele, l’uomo arrestato, è il cugino di Andrea, del quale Denaro possedeva l’identità.