È stato confermato l’ergastolo per il boss mafioso Matteo Messina Denaro per le stragi mafiose del ’92. A deciderlo è stata la Corte d’Assise d’appello di Caltanissetta che ha confermato la sentenza di primo grado per il boss, accogliendo la richiesta della Procura generale nissena, che in Aula è stata rappresentata dal pg Antonino Patti e dal sostituto Gaetano Bono. Come spiega l’Adnkronos, il capomafia non si è collegato per ascoltare la sentenza che lo ritiene uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Il pg Patti, che aveva preso parola nel corso della requisitoria, ha spiegato: “L’accusa che si muove a Matteo Messina Denaro è di avere deliberato, insieme ad altri mafiosi regionali, che rivestivano uguale carica, le stragi. Quindi ci occupiamo di un mandante, non di un esecutore”. L’avvocato Adriana Vella, legale del boss, al termine dell’ultima udienza aveva chiesto l’assoluzione per Messina Denaro. Secondo lei, infatti, il suo assistito ”non era ai vertici di Cosa nostra” del trapanese nella stagione delle stragi 1992 dove persero la vita Falcone, Borsellino e molti uomini e donne della scorta.
Il legale: “Nessun ruolo nelle stragi”
Secondo l’avvocato Adriana Vella, Matteo Messina Denaro ‘‘non ha partecipato alle riunioni deliberative delle stragi” e ”non c’è prova” che il boss abbia dato ”la sua adesione al piano stragista”. Secondo il legale, come ribadito durante l’arringa difensiva, il capomafia “Non ha avuto alcun ruolo nelle stragi, non ha messo a disposizione auto, armi o esplosivo”. Così, il 25 maggio aveva chiesto l’assoluzione per il mafioso, che finora ha sempre disertato le udienze.
Il Procuratore generale facente funzione di Caltanissetta Antonino Patti ha commentato così la conferma dell’ergastolo: “Ci aspettavamo la conferma dell’ergastolo per Messina Denaro. Saremmo rimasti sorpresi se dopo le condanne di Messina Denaro, da parte dei giudici fiorentini per le stragi del ’93 e del ’94, oggi venisse assolto. Lui è stato protagonista dalle stragi siciliane a quelle del Continente”. Infatti, “Questa è una sentenza che armonizza totalmente con tutte le precedenti sentenze della stagione stragista, in particolare la sentenza di Firenze”. Patti ha rappresentato l’accusa con i sostituti procuratori generali Gaetano Bono e Fabiola Furnari.