Matteo Messina Denaro sarebbe letteralmente infuriato. L’ex latitante di Cosa Nostra, fuggito alla cattura per 30 anni, avrebbe confidato nel carcere di non aver preso bene alcuni servizi televisivi andati in onda negli ultimi giorni, dopo la sua cattura. Lo riferisce il Corriere della Sera che parla di un Matteo Messina Denato “incaz*ato nero” aggiungendo che molte delle cose raccontate dai telegiornali sarebbero delle fake news. Il boss ha parlato precisamente di “balle” e nuove che “sarebbero frutto di fraintedimenti”. Il capomafia di Castelvetrano si trova in carcere da quasi un mese, dallo scorso 16 gennaio, ed è attualmente è rinchiuso in una cella del carcere di Aquila nel regime del 41 bis, regolamento quest’ultimo che sta creando una grande polemica nella politica italiana per il caso Cospito.
Matteo Messina Denaro, aggiunge ancora il quotidiano di via Solferno, avrebbe fatto le sue confidenze agli agenti della polizia penitenziaria dell’istituto carcerario abruzzese, sfogandosi quindi durante uno dei rari momenti di contatto “con l’esterno”. Secondo quanto emerso Matteo Messina Denaro avrebbe evitato di informarsi sui giornali e soprattutto di guardare la televisione nei primi giorni subito dopo la sua cattura, sapendo che evidentemente avrebbero parlato di lui.
MATTEO MESSINA DENARO PROSEGUE LE TERAPIE IN CARCERE
Qualcosa deve essere però cambiata visto che negli ultimi giorni avrebbe iniziato a seguire i telegiornali e i programmai di informazione, a cominciare da talk come Non è l’Arena di La7, show condotto da Massimo Giletti che ha sempre dedicato ampio spazio ai casi di mafia, ancor di più dopo l’arresto del super latitante.
Nel frattempo il boss sta continuando le sue terapie contro il tumore, la chemio, all’interno del carcere così come deciso dalle autorità: inizialmente si pensava che il Padrino potesse essere curato in una struttura ospedaliera ma in seguito si è deciso di non far uscire dal carcere il boss, curato quindi in una struttura apposita all’interno dell’istituto, con gli oncologi dell’ospedale San Salvatore coordinata dal primario Luciano Mutti.