Tra l’emergenza incendi e il nodo immigrazione, Matteo Piantedosi a tutto tondo ai microfoni de La Verità. Il ministro dell’Interno ha esordito parlando dell’emergenza climatica tra roghi e maltempo, sul primo punto è netto: “La stragrande maggioranza degli incendi è di origine dolosa. Dunque, la responsabilità dell’uomo è evidente. La piaga dei roghi è molto antica ed è radicata in particolare in alcune regioni dove non di rado si riscontrano intenti criminali. Sono azioni che talvolta si avvantaggiano della scarsa manutenzione del territori”.



Siamo tutti chiamati a rispettare l’ambiente, ha aggiunto Piantedosi, sottolineando che la prima sfida è quella di coniugare la salvaguardia dell’ecosistema con lo sviluppo economico e sociale- Per il titolare del Viminale l’azione di prevenzione è fondamentale: “La manutenzione dei boschi e dei corsi d’acqua è fondamentale così come una corretta gestione del suolo. Ognuno deve fare la sua parte, dallo Stato ad ogni singolo cittadino. Lo Stato può contare su strutture di eccellenza – penso alla protezione civile e ai Vigili del fuoco – ma ovviamente sarebbe meglio non dover mai essere chiamati a intervenire per far fronte a simili catastrofi, per quanto la risposta sia sempre professionale e tempestiva”.



Piantedosi sull’emergenza sbarchi

Nel corso del dialogo con La Verità, Piantedosi ha analizzato l’emergenza sbarchi, rimarcando che il governo Meloni si è trovato ad affrontare una pressione migratoria straordinaria legata ad una grave crisi socio-economica dei Paesi da cui si originano i flussi: “Rispetto a questo scenario, abbiamo portato il tema migratorio al centro del dibattito internazionale, invertendo così il trend di una Italia lasciata sola a gestire il fenomeno. Il lavoro che stiamo compiendo richiede tempo per ottenere risultati stabili e duraturi. Nel frattempo stiamo gestendo questo eccezionale afflusso con azioni finalizzate a ridurre l’impatto sul territorio”.



Una delle strade per fermare le partenze illegali è siglare accordi di collaborazione con i Paesi di partenza, le relazioni sono proficue: nel 2023 sono state intercettate 40 mila partenze. Ma l’obiettivo è quello di fare di più: “Stiamo fornendo varie forme di supporto anche logistico e continueremo a farlo per migliorare la loro capacità operativa. Peraltro, tutto questo sta avvenendo in una cornice europea e grazie all’intenso lavoro diplomatico, attuato insieme ai colleghi di governo”.

Piantedosi: “Aumentata la sicurezza nelle stazioni”

Riflettori accesi della Tunisia. L’accordo con il Paese sarà fondamentale secondo Piantedosi, ricordando che Tunisi sta già facendo molto: “E se ne sosterremo il processo di sviluppo economico e sociale riusciremo anche a fermare le partenze illegali”. Altro problema legato all’immigrazione è l’emergenza sicurezza, in particolare nei pressi delle stazioni. Il Viminale ha aumentato la sorveglianza e la situazione è notevolmente migliorata: “L’obiettivo è aumentare la presenza delle Forze di polizia nei luoghi a più alta frequentazione come stazioni, ospedali, centri commerciali, zone della movida. Con il ministro Salvini e con i sindaci stiamo condividendo una serie di progetti finalizzati al miglioramento della situazione nelle aree delle stazioni anche per eliminare il degrado che inevitabilmente favorisce l’insicurezza”.