«C’è uno spettacolo inspiegabile per i cittadini, uno show che non sta in piedi. Nel 1946 e nel 1947 non c’erano i talk, non c’erano i social o il dibattito pubblico, e aveva senso votare dopo che nelle segrete stanze si facevano gli accordi. Qui serve una spiegazione del voto, serve un dibattito pubblico, ma anche questo non basta: bisogna avere il coraggio di dire che questa è l’ultima, si vada al presidenzialismo o al semi-presidenzialismo»: così Matteo Renzi ai microfoni di La7.



La corsa al Quirinale è nel vivo e al momento non è ancora arrivata la fumata bianca. I leader dei partiti sono al lavoro per limare le distanze, ma c’è ancora tanta strada da fare. Matteo Renzi ha posto l’accento sulla necessità di fare presto: «Penso che questa debba essere l’ultima volta in cui infliggiamo agli italiani lo spettacolo di un Parlamento in seduta comune che vota un nome senza discutere».



MATTEO RENZI: “COLLE, DRAGHI C’È”

«Mario Draghi non è bruciato», categorico Matteo Renzi ai microfoni dei cronisti presenti alla Camera a proposito delle sorti dell’attuale Presidente del Consiglio. La rosa dei nomi per il dopo Mattarella si è ristretta e non è ancora chiaro se l’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati sia ancora in corsa. Il senatore di Rignano ha però tenuto a smentire alcune ricostruzioni circolate nelle scorse ore: «La presidenza del Senato in cambio dei voti di Italia viva per Elisabetta Casellati al Quirinale? È un’ipotesi che non esiste». Matteo Renzi ha ribadito di non fare battaglie per avere un posto in più: «L’ho dimostrato con la vicenda di Giuseppe Conte, quando per sostenere un Conte III erano disposti a offrirmi di tutto, ma io ho rifiutato perché volevo Draghi a Palazzo Chigi».

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