TONY BLAIR SCEGLIE MATTEO RENZI (CON SANNA MARIN E NICK CARTER) PER INCARICO AL TBI

Sindaco, scout, arbitro, ex Premier, senatore, conferenziere e ora anche consulente strategico: per Matteo Renzi, appena pochi giorni dopo il flop con il mancato ingresso in Parlamento Ue (il partito “Stati Uniti d’Europa” sotto la soglia di sbarramento), ecco una nuova occasione di carriera in arrivo direttamente dall’ex leader Labour inglese Tony Blair. Come annunciato dallo stesso ex Premier di Downing Street, «Sono lieto di dare il benvenuto a Matteo Renzi all’Istituto come consulente strategico».



Matteo Renzi è stato infatti nomina nuovo consulente strategico presso il Tony Blair Institutire for Global Change (TBI), uno delle realtà più importanti a livello internazionale che punta a suggerire e presentare riforme radicali in grado di portare «innovazioni e tecnologie digitali nei servizi pubblici». Progetti di nation-building, riforme circostanziate e suggerimenti per i Governi: di questo e molto altro si occuperà Renzi assieme al resto del team che prevede, tra gli altri, anche l’ex Premier finlandese Sanna Marin, l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa Uk Sir Nick Carter e l’ex Consigliere Scientifico Capo del Governo del Regno Unito, Patrick Vallance.



DI COSA SI OCCUPERÀ MATTEO RENZI (CHE NON LASCIA LA POLITICA): IL NUOVO RUOLO DI CONSULENTE E ANALISTA DOPO LE CONFERENZE IN ARABIA

La nomina di Renzi, spiega Tony Blair, è un’aggiunta «preziosa al nostro team di leader che forniscono consigli strategici di alto livello, aiutando i leader politici di tutto il mondo a realizzare cambiamenti per i loro cittadini». Il leader di Italia Viva replica ringraziando l’amico Blair e dicendosi onorato di entrare nel TBI: «Tony Blair è stata fonte di ispirazione per me negli anni del Governo e sono lieto di poter lavorare perché i leader di oggi e domani abbiano lo stesso esempio visionario e riformista».



Renzi ha già detto che non lascerà la politica né il ruolo da senatore per questo incarico, proseguendo la legislatura che avrebbe abbandonato solo in caso di elezione al Parlamento Europeo: detto ciò, come già nel recente passato con le conferenze stipendiate da alcuni think tank dall’Arabia Saudita di Mohamed Bin Salman, le polemiche contro il Renzi “conferenziere” non mancheranno, anche perché i legami con il principe ereditario saudita e l’istituto di Tony Blair già hanno creato qualche problema in Regno Unito. Il TBI – che conta dialogo e opere con ben 40 Governi di altrettanti Paesi internazionali – è stato travolto da polemiche Uk per alcuni servizi strategici offerti a Bin Salman, a sua volta legato a Matteo Renzi come uno degli ospiti più ricercati nei panel di politica internazionale.