Matteo Renzi a 360° nella lunga intervista rilasciata a Dritto e rovescio. Il leader di Italia Viva ha trattato i temi più caldi degli ultimi giorni, a partire dal coprifuoco: «Il coprifuoco va tolto perché non serve più, perché ogni giorno ci sono mezzo milione di persone che si vaccinano a fronte di dieci mila contagiati, perché il vero decreto sostegni è fare ripartire le aziende. E’ inutile stare a discutere di un’ora in più o un’ora in meno, se poi bisogna tenerlo per qualche giorno direi fino alle 24, ma lo toglierei del tutto e riaprirei almeno al 50% ristoranti e bar al chiuso».
Matteo Renzi ha poi messo in risalto il cambio di passo registrato con l’arrivo di Mario Draghi: «C’è stata una svolta: prima c’era caos su mascherine, banchi a rotelle, ventilatori cinesi mal funzionanti… Ora con questa svolta, con il governo Draghi, con il generale Figliuolo e con la Protezione Civile tornata in pista le cose vanno meglio e quindi possiamo permetterci di riaprire. Chi dice di no alle riaperture per partito preso dovrebbe dire se il virus è un virus buono fino alle 21.59 e cattivo dalle 22.01».
MATTEO RENZI SU FEDEZ E CAOS REPORT
Matteo Renzi si è poi soffermato sul tanto discusso caso Fedez: «Un artista può dire quello che vuole e credo che sbagli chi prova a censurare o a mettere in discussione la libertà. Fedez nel video ha citato ad una vicenda del primo maggio quando c’ero io ed un artista (Piero Pelù, ndr) mi attaccò per una cosa falsa. Io non ho fatto censura all’artista, ma gli ho fatto causa. Chiunque si senta leso ha diritto di andare giudizio e chiedere i danni». Il leader di Italia Viva ha poi rimarcato: «Bisogna essere un pochino chiari su certe cose: è possibile che del Primo maggio si parli di questa telefonata tra Fedez e un dirigente e non si parli delle morti sul lavoro? Questi sono i drammi di cui bisogna ricordarsi. Ci sono ogni giorno tre morti sul lavoro». Matteo Renzi è poi tornato sull’inchiesta di Report: «Io ho incontrato un dirigente dello Stato, il dottor Marco Mancini, come incontro centinaia di dirigenti, e anziché vederlo in ufficio, visto che ero di corsa, l’ho visto in un autogrill. In quel caso mi ha espresso alcune considerazioni. Erano i giorni delle deleghe ai servizi segreti a Conte? Da due anni gliele chiedevo. C’è chi dice che il governo Conte sia caduto per un complotto, magari ordito in incontri segreti all’autogrill. E’ una barzelletta: io ho cercato di farlo cadere alla luce del sole. Quando ho visto che le cose non cambiavano, ho preso la responsabilità di fare una conferenza stampa con le due ministre di Iv che si sono dimesse. Oggi l’Italia è più forte di prima, mi assumo le responsabilità di questa battaglia».