«Non ci faremo processare nelle piazze»: così Matteo Renzi sul caso Fondazione Open in Senato, la citazione di Aldo Moro non è passata inosservata. Ma non solo, il leader di Italia Viva ha anche menzionato Craxi a proposito dei rischi sul vuoto della politica. Un discorso accorato che ha raccolto tantissime reazioni politiche e non sui social network, a partire da quella di Guido Crosetto di Fratelli d’Italia: «Ho appena ascoltato il discorso di Renzi al Senato. Invito tutte le persone serie, che amano questa nazione, di qualunque parte politica o movimentista siano, ad ascoltarlo. Slegando le parole dalla persona che le pronuncia: parla di Democrazia, di Istituzioni, di Giustizia». Questo, invece, il commento di Carlo Calenda, tra i primi “rivali” dell’ex premier: «Il discorso di Renzi mi sembra molto buono e molto coraggioso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MATTEO RENZI: “SIAMO ALLE BARBARIE”
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha parlato oggi nell’aula del Senato, dell’inchiesta sulla fondazione Open. L’occasione è stata propizia per trattare l’argomento del finanziamento ai partiti. “Chi volesse contestarci o, peggio ancora, eliminarci per via giudiziaria – le parole dell’ex presidente del consiglio, riportate dall’edizione online di Repubblica – sappia che abbiamo il coraggio di dire che il diritto e la giustizia sono cose diverse dal giustizialismo”. Matteo Renzi aggiunge di non volersi occupare di “una piccola questione bagatellare, ma della separazione dei poteri”, sottolineando anche di non volersi porre sullo stesso piano di Aldo Moro e Bettino Craxi, anche se ha condiviso con loro lo stesso incarico di Premier italiano. Quindi Renzi cita proprio il dirigente Dc, e la famosa frase proferita alla Camera nel 1977: “Non ci faremo processare nelle piazze”, in merito allo scandalo Lockheed.
MATTEO RENZI SU FONDAZIONE OPEN IN SENATO: “UNA RETATA ALLE SEI DI MATTINA…”
“Se al Pm – prosegue il segretario generale di Italia Viva – affidiamo non già la titolarità dell’azione penale ma dell’azione politica, questa aula fa un passo indietro per pavidità e paura e lascia alla magistratura la scelta di cosa è politica e cosa non lo è”. Renzi ha puntato il dito nei confronti dell’operato della magistratura fiorentina, sottolineando che “Contributi regolarmente dati alla fondazione sono stati improvvisamente trasformati in contributi irregolari. Se questo non è chiaro, il punto è che può accadere a ciascuno di voi”. Il senatore denuncia “abbiamo assistito a una retata alle sei di mattina, che descrive come criminale qualsiasi tipo di finanziamento privato attraverso forme lecite di finanziamento previste per legge. Questo è il punto”. Quindi l’ex sindaco di Firenze ha concluso il suo intervento dicendo: “Dico no a uno Stato etico che vuole trasformare in processo ciò che è elemento di opportunità politica. E poi diventa stato etilico quello di chi dice che i figli dei politici non hanno diritto alla privacy. Si abbia il coraggio di dire che siamo alla barbarie“.