La rottura tra Conte e Grillo e il caos nel Movimento 5 Stelle non rappresentano una sorpresa per Matteo Renzi. Nel corso delle ultime settimane, il leader di Italia Viva aveva preannunciato la fine dei pentastellati e, ai microfoni de Il Giornale, si è detto molto felice: «Sei mesi fa Conte e Grillo guidavano il paese, oggi si contendono lo statuto del Movimento Cinque Stelle. È un grande passo in avanti per l’Italia. Draghi gestisce i vaccini, la ripresa, i meeting internazionali. Conte discute del terzo mandato di Toninelli. Sinceramente mi sembra che stia andando davvero tutto bene».
Con la nascita del governo Draghi è imploso il M5s, ma secondo Matteo Renzi arriveranno altre importanti novità nella scena politica: per l’ex premier cambieranno anche gli altri partiti, sia a destra che a sinistra. «Nulla sarà più come prima. Lo considero un bene per l’Italia», il suo giudizio. Passando all’operato del governo, il senatore di Rignano ha elogiato il lavoro di Draghi e della sua squadra: «Ovviamente è solo l’inizio. Però io sono molto ottimista. L’Italia vedrà tra il 2022 e il 2023 un nuovo boom economico. Il fatto che lo gestisca Draghi e non i grillini è un gran bene per il Paese».
MATTEO RENZI: “DDL ZAN, SERVE IL DIALOGO”
Nel corso della lunga intervista al quotidiano diretto da Minzolini, Matteo Renzi si è soffermato anche sul ddl Zan, affermando che una certa sinistra gode nel fare convegni e poi farsi bocciare le leggi in aula. Il volto di Iv ha invocato un dialogo tra le parti, confermando di essere pronto a fare la sua parte: «Se si va a scrutinio segreto la legge secondo me rischia. Forse conviene a tutti quantomeno andare a vedere le carte. Il Pd deve decidere se andare alla conta rischiando di affossare la legge o tentare un accordo, Salvini deve decidere se emulare Orban o tentare un accordo. Io sono da sempre per l’accordo. In questa fase della mia vita ormai sono più zen che Zan: mi auguro che prevalga il buonsenso, il dialogo, i diritti. E nel mio piccolo do una mano in questa direzione. Poi se vogliono andare alla conta, ci conteremo». Un altro tema molto discusso è quello sulla riforma della giustizia e secondo Matteo Renzi il crollo del M5s può aiutare a gestire meglio le partite principali, mentre sul referendum promosso da Lega e Radicali non chiude la porta, i quesiti possono aiutare: «Non sono un fanatico dell’istituto referendario, ci ho pure perso Palazzo Chigi su un referendum. Però se le cose restano ferme allora la spinta di un referendum – secondo la grande esperienza di Marco Pannella – può essere decisiva. Spero nel Parlamento. Se il Parlamento non fa la sua parte, ben vengano i referendum».