Dall’elezione del presidente della Repubblica al ddl Zan, Matteo Renzi a 360° ai microfoni di Stasera Italia news. Il leader di Italia Viva ha esordito parlando del dopo-Mattarella e della ricerca di un confronto con il Centrodestra: «Fino al 1992 c’era un partito che aveva la maggioranza relativa e dava le carte, la Dc. Poi litigavano tra di loro ed era quasi sempre un caos, ma quello che dava le carte era la Democrazia Cristiana. Dal 1999 al 2015 c’era uno schieramento che dava le carte, quello che era il Pd. Cos’è successo adesso con questo Parlamento? Che i numeri da cui si parte sono quelli del Centrodestra, perché i dati dicono che il 45% dei grandi elettori ce li ha il Centrodestra. Non è politica, ma matematica».
Matteo Renzi ha poi parlato del rapporto con Matteo Salvini: «Questa legislatura è una delle più pazze di sempre. Io avendo mandato a casa Conte e fermato Salvini, qualche merito ce l’ho. Nell’agosto 2019, per evitare i pieni poteri a Salvini, ci siamo messi contro. Quando abbiamo visto che i pieni poteri li chiedeva Conte, ho detto che andava fermato. Ci sono due questioni diverse: uno è il governo, per il quale i cittadini chiedono risposte; l’altro è il presidente della Repubblica, che è un terno al lotto. Per questo dico di ragionare, non dobbiamo trattarci da nemici: io e Salvini ci siamo sempre combattuti e continueremo a farlo, ma se si può trovare un punto d’intesa…».
MATTEO RENZI: “PD ERA RIFORMISTA, ORA INSEGUE FEDEZ”
Matteo Renzi ha poi lanciato una frecciatina al Pd: «Letta non lo so valutare, toccherà a lui dare risposte. La mia posizione sulle riaperture era quella di Bonaccini, che non è diventato leghista. Quando siamo stati eletti nel Pd, eravamo un partito riformista e non un partito che inseguiva Fedez». Dopo una bordata al M5s e Bonafede – «Il M5s è già morto e non lo sa. Io per un anno ho sopportato anche di votare la fiducia a Bonafede, quello che a Firenze mi seguiva con la tele camerina anche in bagno»– Matteo Renzi è tornato sul ddl Zan: «Le obiezioni sul ddl Zan sono di una parte del mondo cattolico ma anche di una parte del mondo della Sinistra. Io non sono uno di quelli che crede che se si approva così com’è o se si modifica ci sarà la rivoluzione. Per me c’è un grandissimo bisogno di una legge che dia a migliaia di ragazzi omosessuali o con disabilità una tutela in più».
MATTEO RENZI: “FERRAGNI, MODO SGUAIATO E CIALTRONE”
«La Lega ha fatto un passo in avanti, mentre prima voleva l’ostruzionismo. Il risultato si raggiunge con un accordo più ampio e non capisco la testardaggine con cui dire “non si discute”. La legge Zan rischia di non passare così. Del ddl Zan parla gente che non sa niente. Il voto segreto non lo fisso io», ha aggiunto Matteo Renzi sulla legge contro l’omotransfobia, replicando così alla previsione di Letta, convinto che il ddl possa passare anche a voto segreto: «Di grandi previsioni di Letta realizzate negli ultimi anni non ne ricordo, se dovessi seguire l’oroscopo non seguirei lui». «Martedì in aula dirò perché il Parlamento è fatto per trovare una soluzione. Sulle unioni civili ce l’abbiamo fatta, siamo ad un passo dal farlo anche per questa legge. Chi la fa saltare ha una responsabilità storica», ha rimarcato Matteo Renzi, per poi tornare sulla querelle con Chiara Ferragni: «In più di una circostanza ci siamo scritti messaggi Whatsapp con Chiara Ferragni perché l’avevo difesa quando era andata agli Uffizi. Adesso ai suoi 24 milioni di follower dice che facciamo schifo. E’ un atteggiamento sbagliato. Io difendo il diritto della Ferragni di fare quello che le pare, ma non può dire una cosa del genere in modo così sguaiato, qualunquista e cialtrone».