Dopo cinque anni di battaglia giudiziaria è terminato l’incubo di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi assolto dall’accusa di turbativa d’asta, e il mea culpa di Luigi Di Maio, con tanto di scuse, ha acceso il dibattito politico. Intervistato da Repubblica, Matteo Renzi ha parlato di «passo avanti verso la civiltà», ricordando che il Movimento 5 Stelle ha costruito le basi del suo successo sul VaffaDay e sull’aggressione giudiziaria nei confronti degli avversari politici.



Matteo Renzi ha ricordato i casi di Tempa Rossa e di Banca Etruria, evidenziando che il clima di odio creato da Di Maio, Di Battista e Casalino contro il suo governo portò il M5s a vincere a Roma ed a Torino, senza dimenticare il referendum: «Coglievano lo spirito del tempo? Peggio, lo costruivano, radicalizzando lo scontro. Noi dipinti come i disonesti, loro i buoni». Il leader di Italia Viva ha poi sottolineato che il no alla gogna sancito da Di Maio è arrivato perché sta cambiando tutto, spiegando che «la gogna non funziona» più.



MATTEO RENZI: “IL GRILLISMO É MORTO”

Nel corso del suo intervento, Matteo Renzi ha rimarcato che bisogna incoraggiare il M5s ad abbracciare il garantismo e respingere il giustizialismo per sempre, con un cambio di approccio. Passando alle parole di Toninelli (l’ex ministro ha detto che non bisogna chiedere scusa, ndr), l’ex premier ha messo in risalto che la divisione con Di Maio è effetto della svolta pentastellata, ricordando che il Movimento 5 Stelle ha cambiato idea su tutto, basti pensare a Olimpiadi, Tap ed Europa: «Il giustizialismo era l’ultimo baluardo. Ora è crollato, il grillismo è morto. Nascerà una nuova cosa, con un nuovo simbolo e una battaglia tra Conte e Di Maio sulla leadership, ma nulla sarà come prima». Matteo Renzi ha poi aggiunto che Italia Viva non farà mai alleanze, neanche elettorali, con giustizialismo e populismo, evidenziando che da qui al 2023 nasceranno forze nuove sia a destra che a sinistra: «I giochi si faranno dopo le elezioni del presidente della Repubblica. Se Draghi governerà bene, come io credo, anche la bolla mediatica di Giorgia Meloni si sgonfierà».

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