Matteo Renzi è indagato per finanziamento illecito ai partiti attraverso la Fondazione Open. L’ex premier è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Firenze insieme all’ex ministra Maria Elena Boschi e all’attuale deputato del Pd, Luca Lotti. La notizia è stata rilanciata dal quotidiano La Verità e poi confermata dall’Ansa. Gli esponenti politici sono stati destinatari di un avviso di garanzia inviato il 2 novembre scorso al pari di Alberto Bianchi, avvocato e presidente della Fondazione fino al suo scioglimento, e al manager Marco Carrai, membro del consiglio direttivo della fondazione renziana. Le indagini, condotte dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi, sono state assegnate al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. Da parte dell’ex presidente del Consiglio e degli altri soggetti interessati non è ancora arrivato alcun commento.
MATTEO RENZI INDAGATO PER FINANZIAMENTO ILLECITO AI PARTITI
Nell’articolo apparso su “La Verità” a firma di Giacomo Amadori si legge che è contestato il finanziamento illecito continuato “perché in concorso tra loro, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso (…)” Bianchi, Carrai, Lotti e Boschi in quanto membri del consiglio direttivo della Fondazione Open “riferibile a Renzi Matteo (e da lui diretta), articolazione politico-organizzativa del Partito democratico (corrente renziana), ricevevano in violazione della normativa citata i seguenti contributi di denaro che i finanziatori consegnavano alla Fondazione Open“: circa 670.000 euro nel 2012, 700.000 nel 2013, 1,1 milioni nel 2014, 450.000 nel 2015, 2,1 milioni nel 2016, 1 milione nel 2017 e 1,1 milioni nel 2018. Le somme, a detta degli inquirenti, erano “dirette a sostenere l’attività politica di Renzi, Boschi e Lotti e della corrente renziana“. La documentazione a cui si fa riferimento, scrive il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, sarebbe stata acquisita nel corso delle perquisizioni subite dalla Fondazione lo scorso anno, quando gli uomini della Guardia di Finanza hanno messo nel mirino i finanziamenti ricevuti da oltre 30 imprenditori legati da rapporti di vario tipo con Open tra il 2012 e il 2018 (anno della sua chiusura), per un somma totale raccolta di circa 7,2 milioni di euro.