Matteo Renzi risulta indagato per la conferenza avvenuta in Arabia Saudita, ad Abu Dhabi, con il principe ereditario Mohamed Bin Salman: a dirlo è lo stesso ex Premier presentando il proprio nuovo libro “Controcorrente”, all’indomani dall’altro procedimento avviato contro la sua persona, di cui è stato dato annuncio tramite il quotidiano “Domani” senza ancora una ufficiale comunicazione.



«Oggi alle cinque e mezza mi chiama un giornalista, Emiliano Fittipaldi, e mi dice ‘senatore, ti comunico che sei indagato dalla procura di Roma’. Di solito queste comunicazioni le fanno i magistrati o la polizia giudiziaria, in Italia l’informazione viene data da un giornalista», ha spiegato ieri su Facebook il leader di Italia Viva. Se ieri l’indagine riguardava il presunto finanziamento illecito in relazione alla vicenda del documentario “Firenze secondo me” realizzato dalla società di Lucio e Niccolò Presta, l’inchiesta della Procura di Firenze questa volta osserva quanto avvenuto lo scorso gennaio 2021 ad Abu Dhabi. Renzi risulta indagato per presunta emissione di fatture per operazioni inesistenti in relazione al compenso ricevuto per una conferenza in Arabia: l’Agenzia ANSA da fonti investigative ha ricostruito come l’ex Premier sia indagato in concorso con Carlo Torino, il titolare di una società di Portici (Napoli) che avrebbe fatto da tramite per la ricezione del compenso.



RENZI NEL “MIRINO” DELLE PROCURE?

Questa seconda inchiesta nel giro di pochi giorni sarebbe sorta da una segnalazione della UIF (Unità di prevenzione antiriciclaggio), in merito ad un sospeso movimento di denaro sul conto corrente della società “Carlo Torino e Associati”. Una “giustizia a orologeria” – nei giorni caldi in cui Renzi ha accusato la magistratura e la politica per i lockdown e il caos nel Csm, oltre che in Aula al Senato per l’approvazione decisiva del Ddl Zan – o una semplice coincidenza, il commento del diretto interessato risulta netto: «Posso garantire che quel compenso, che appartiene alla mia sfera privata, lo uso per la mia vita privata: la mia attività politica è trasparente», spiega Renzi sull’indagine per il docu s Firenze. «Il tempo è galantuomo: avete visto quanta roba ci hanno buttato addosso? Ricordate le banche? Quante vicende giudiziarie ci hanno buttato addosso nel 2016? Di Maio ha chiesto scusa per Uggetti: e la Guidi? La Paita? La Boschi?», si chiede provocatoriamente l’ex Presidente del Consiglio.

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