No allo scontro ideologico sul ddl Zan, con la mediazione si può raggiungere il risultato: questo l’appello di Matteo Renzi ad Agorà estate. Il leader di Italia Viva ha fatto il punto sullo scenario politico ed è tornato sul suo libro, parlando anche di Giuseppe Conte: «Non ho niente contro Conte, lo trovo benissimo a occuparsi degli Statuti del M5s, ma quando c’è da parlare con Biden sono più tranquillo se c’è Draghi».
Matteo Renzi ha poi lanciato una frecciatina al braccio destro dell’ex premier, ovvero Rocco Casalino: «Per tre anni la comunicazione italiana è stata guidata da Rocco Casalino, che deve aver preso una laurea in Teologia perché ha detto che andrò all’inferno. Il punto fondamentale è che per tre anni spesso da Palazzo Chigi si sognava la dettatura, raccontare come dovevano andare le cose e trasformare tutto in una grande narrazione».
MATTEO RENZI E IL RETROSCENA SU LETTA-SPERANZA
Matteo Renzi è poi tornato sul ddl Zan: «Siamo pieni di gente che non fa battaglie perché vuole ottenere risultati. Chi vuole ottenere risultati pensa a quelle migliaia di persone che hanno avuto meno tutele perché mancava una legge. Se pensi a loro, una legge la fai. Se pensi all’interesse del tuo partito, alle bandierine o fai l’influencer, non fai la legge e puoi andare in tv a dire “siamo stati coerenti”. Ma i diritti restano “zero tituli”. In politica non vince chi prende like ma chi cambia la realtà». Sul rapporto con Enrico Letta, dal famoso “stai sereno” in avanti, Matteo Renzi ha rivelato un retroscena: «L’attuale ministro Speranza, ex capogruppo Pd, in una riunione al terzo piano di Palazzo Chigi – parteciparono Zingaretti, Crimi e Conte – mentre aspettavamo il premier mostrò ai convenuti la stanza in cui lui, con Zanda e Guerini, diedero il benservito a Letto. Io con lui ho discusso sulle tasse: lui nell’ottobre del 2013 ha aumentato l’Iva e io ero contrario. Oggi propone una sorta di tassa di successione che non mi vede convinto».