Matteo Renzi si rimette in gioco ma non in politica. Il leader di Italia Viva ha infatti deciso di accettare la proposta di diventare il nuovo direttore de Il Riformista, quotidiano fino a ora guidato da Piero Sansonetti, che invece curerà il ritorno in edicola de L’Unità. Nella conferenza stampa odierna, il senatore di Rignano ha precisato che non ci saranno passi indietro sul fronte parlamentare: “Voglio essere chiaro e dire subito che non lascio. Anzi, raddoppio”.
Nel corso del suo intervento dalla sede della Stampa estera a Roma, Matteo Renzi ha rivelato che l’identità del suo giornale sarà “non essere il sovranismo di Giorgia Meloni e nemmeno la linea politica che ha vinto il congresso del Pd con Elly Schlein, e nemmeno quella del M5s di Giuseppe Conte”. Nessun legame specifico con il Terzo Polo, ha aggiunto, Il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra riformista, e l’area dem che non si riconosce nella Schlein: “La forza di un giornale sta in questa capacità di riuscire a offrire una verità. Tra i sovranisti e una sinistra radicale c’è un mondo, una maggioranza silenziosa, forse non è maggioranza, ma è sicuramente silenziosa”.
Matteo Renzi nuovo direttore de Il Riformista: le reazioni
Matteo Renzi ha rivelato di aver anticipato la notizia a due interlocutori privilegiati, ovvero il primo ministro Giorgia Meloni e l’alleato Carlo Calenda: “Meloni l’ho chiamata è stata la prima a saperlo, Calenda mi è parso entusiasta”. L’accordo per il ruolo di direttore è per un anno, poi si vedrà “che fare da grandi”. Ex direttore de Il Riformista, Piero Sansonetti ha commentato così all’Adnkronos: “Una soluzione migliore non ci poteva essere, un grande personaggio della politica italiana, un uomo pieno di idee, uno dei migliori interpreti del riformismo”. Il neo direttore de L’Unità ha rimarcato che si tratta di un’operazione condotta dall’editore.
Tante le reazioni dal mondo politico, molti in bocca al lupo, ma anche qualche critica. È il caso del Movimento 5 Stelle con i capigruppo in commissione Cultura alla Camera e al Senato Anna Laura Orrico e Luca Pirondini: “Matteo Renzi oggi ci fa sapere che assume la direzione del Riformista ma che non ha alcuna intenzione di lasciare il suo ruolo da parlamentare. E’ francamente preoccupante che un parlamentare in piena attività diriga contemporaneamente un quotidiano. Renzi non vede o fa finta di non vedere che ci sono ragioni di opportunità evidenti nell’assumere questo doppio incarico: la legge non lo vieta, ma che credibilità può avere un giornale diretto da un leader di partito? Qualsiasi parvenza di imparzialità della testata è totalmente compromessa, ma evidentemente per Renzi – abituato ai doppi incarichi fuori dal Parlamento – questo non è un problema”.