Non lo ha detto esplicitamente ma imparando, ormai da tempo, a leggere tra le righe delle interviste di Matteo Renzi si può scoprire che la sua ipotesi di Governo anti-Salvini non guarda solo a sinistra e al M5s ma intende ricalcare l’asse “Ursula” visto nella nomina della Presidente della Commissione Ue Von der Leyen: è Forza Italia e Silvio Berlusconi l’asse che vuole ricostruire in una sorta di “secondo” Nazareno. L’intento non è tanto di aggiungere parlamentari alla possibile formazione di Governo “benedetta” da Mattarella (anche) ma soprattutto di togliere l’asse istituzionale che la coalizione Salvini-Meloni potrebbe avere con ancora l’ex Cav tra le file. Ancora Renzi nell’intervista di oggi a Il Giornale: «Forza Italia è vittima della sindrome di Stoccolma verso Salvini. E tuttavia, anche se Fi si è tirata fuori dal Governo istituzionale, convinta di poter avere qualche poltrona da un Capitano che non può garantirle neanche ai suoi, devo riconoscere che in quanto a rispetto delle istituzioni tra Berlusconi e Salvini c’è un abisso». Per Renzi, Berlusconi va criticato ma non come quanto fa oggi Salvini con i suoi poteri in Parlamento «Abbiamo sempre criticato Berlusconi su questi temi. Ma non avevamo ancora visto un Salvini che chiede pieni poteri, pretende la convocazione del Parlamento, attacca Paesi alleati, sottrae competenze a ministri o addirittura al Colle. In Ue è un appestato come Le Pen, mentre Berlusconi ha una casa politica centrale. Di fronte alla sguaiata schizofrenia di Salvini, il Cavaliere è un rassicurante uomo delle istituzioni». Chi continua a remare invece contro dentro al Pd per l’ipotesi renziana è Carlo Calenda, pure uno dei più vicini un tempo all’ex Premier: «Cosa succede se si fa il Governo: Renzi prende il tempo per far fuori Zingaretti o farsi il suo partito, resta fuori dal Governo, fa cadere il Governo appena raggiunto uno dei due obiettivi, la scusa sarà che la sinistra si sta grillinizzando. Accetto scommesse». (agg. di Niccolò Magnani)
LA GUERRA DEI MATTEO
E’ «la crisi di governo più pazza del mondo»: così Matteo Renzi sulla rottura tra Lega e Movimento 5 Stelle in una lunga intervista ai microfoni de Il Giornale, con l’ex premier che ha fatto il punto della situazione sul futuro della sua “corrente” e sul possibile asse tra Pd e pentastellati per evitare il ritorno alle urne. Il senatore di Rignano ha le idee chiare sul da farsi: «Se peroro la causa di un governo coi grillini? No: la causa del rispetto delle istituzioni e del bene degli italiani, se mai: votare a ottobre fa aumentare l’Iva al 25% e innesca la recessione. E’ una follia far pagare agli artigiani del nord o alle famiglie italiane le ambizioni o le paure russe di Salvini. Serve un governo istituzionale, che metta in sicurezza l’Italia e con un ministro degli Interni degno di questo nome». Le distanze tra Pd e M5s esistono – come confermato da Oddati ai nostri microfoni – ma il bene dell’Italia viene prima, secondo Renzi.
RENZI VS SALVINI: “NON HA DIGNITA'”
Matteo Renzi poi mette nel mirino l’eterno rivale Matteo Salvini, che a suo avviso non è più «l’uomo invincibile osannato da media e social»: ora il segretario federale della Lega «rincorre Di Maio per elemosinare la pace» e perdere la poltrona «potrebbe essere troppo duro per lui». E rincara la dose poco dopo: «Tutti si aspettavano che, dopo un’estate in spiaggia tra mojito e cubiste, fosse a quel punto lui ad alzare le terga dalla poltrona del Viminale: invece vi si è inchiodato. Per dimettersi ci vuole dignità. E lui, purtroppo, non ne ha». Nelle ultime settimane si è parlato inoltre della possibile scissione nel Partito Democratico, con i renziani pronti a intraprendere un nuovo percorso con ‘Azione civile’: «I renziani che parte faranno? Faremo ciò che serve al Paese. Voteremo la fiducia, non chiederemo neppure uno strapuntino per noi e faremo proposte concrete per mettere in sicurezza l’Italia. Poi faremo il punto alla Leopolda dal 18 ottobre».