Se per Giuseppe Conte il vaccino anti-Covid non dovrà essere obbligatorio (come ribadito nella recente intervista a Ceglie Messapica), il leader di Italia Viva Matteo Renzi compie l’ennesimo “distinguo” rispetto al rivale-alleato a Palazzo Chigi: nell’intervista al Corriere della Sera del 11 agosto 2020 l’ex Premier dem ribadisce la linea ferma di Italia Viva sul tema vaccini, «deve essere obbligatorio. Con tutto quello che abbiamo passato, se arriva il vaccino che facciamo? Lasciamo la libertà di scelta e chiudiamo tutti in casa altri tre mesi? Se si arriverà al vaccino, per me è scontato che dovrà essere assolutamente obbligatorio». Per Renzi i vaccini non sono “un optional” e così annuncia «se ci sarà un vaccino riconosciuto dovrà essere obbligatorio. Altrimenti che senso ha?». Nei giorni in cui l’Italia inizierà i primi test allo Spallanzani di Roma su persone – e nel giorno in cui Putin dalla Russia annuncia il primo vaccino anti-Covid registrato al mondo – Renzi ritiene necessario ribadire la linea del suo partito contro il suo stesso Governo, curiosamente 1 anno esatto dopo l’altra intervista al Corriere dove lanciò la mossa anti-Salvini per formare il Governo Conte-2.



RENZI “BASTA NO VAX AL GOVERNO”

Nella e-news pubblicata sul suo sito sempre oggi, Matteo Renzi torna sul tema vaccini e specifica quanto spiegato poco prima alla collega Maria Teresa Mieli sul Corriere della Sera: «se davvero arriveremo al vaccino contro il Covid questo vaccino dovrà essere obbligatorio per tutti. Obbligatorio, non facoltativo. Obbligatorio!». Per questo motivo Renzi svela come la deputata di Italia Viva Lisa Naja abbia da poco lanciato la raccolta firme affinché più persone facciano pressione sul Governo «perché non ci sia nessun passo indietro per strizzare l’occhio ai NoVax. Siamo stati chiusi in casa per mesi e se arriva il vaccino lasciamo libertà di scelta? Non scherziamo!».



In merito agli altri temi molto delicati all’interno del Governo, è netta la richiesta dell’ex premier Pd sulla vicenda del Bonus 600 euro percepito anche da parlamentari e consiglieri regionali: «mi colpisce il clima populista di caccia alle streghe che l’Inps ha instaurato. Dire e non dire, annunciare e non smentire, far circolare notizie false: ad esempio nessuno di Italia Viva ha preso quei soldi, ma perché siamo stati coinvolti anche noi? Chi dovrebbe riflettere sulle proprie dimissioni non sono solo i tre parlamentari interessati ma anche e soprattutto il presidente Inps che da mesi dimostra di essere totalmente impreparato e incompetente». L’attacco a Tridicoha sbagliato tutto su cassa integrazione e misure per le partite Iva: per questo deve andare a casa, non per il pasticciaccio sui parlamentari») è in realtà un nuovo attacco al Premier Conte, anche se poi è lo stesso Renzi qualche riga più sotto a scongiurare la nuova caduta della maggioranza un anno esatto dopo: «il governo va avanti se fa le cose giuste per il Paese. Al momento opportuno, quando il premier vorrà chiedere la nostra opinione, non ci tireremo indietro. A me interessa capire che facciamo di Ilva, come rilanciamo la decontribuzione per chi vuole assumere o riassumere, quali cantieri sblocchiamo, quando prendiamo i soldi del Mes per la sanità, cosa scriviamo nel piano riforme».

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