«Tanti colleghi ci davano dei pazzi irresponsabili, vorrei andarli a trovare per chiedere: si sta meglio con Figliuolo o con Arcuri? Con Cartabia o con Bonafede? Con Draghi o con Conte? Secondo me l’Italia ha svoltato»: così ha esordito Matteo Renzi ai microfoni di Quarta Repubblica. Il leader di Italia Viva è tornato sugli attacchi ricevuti nei giorni della caduta del Conte II: «Io non sono una mammoletta, non sono uno che si scandalizza per gli insulti, ma la cattiveria che si è messa in moto sull’operazione Conte-Draghi… Ci sono stati dei momenti in cui salendo le scale di casa la sera un po’ di magone l’ho avuto. Adesso sono contento, l’Italia sta ripartendo».
Matteo Renzi è poi tornato sulla gestione della pandemia: «Noi abbiamo pagato perché abbiamo fatto più chiusure degli altri, ma abbiamo avuto più morti degli altri, qualcosa non ha funzionato. Penso che non avremo un grande danno per il futuro, ma un’economia del dopoguerra: sta per scattare una ripresa straordinaria». L’ex premier è poi tornato sul caso delle provvigioni per le mascherine: «Mi domando chi è che ha informato Arcuri per dirgli di smettere di parlare con Benotti? O Benotti mente, o qualcuno da Palazzo Chigi lo ha informato, in questo caso i servizi segreti. Non voglio pensare che su indagini venga informato Arcuri, sarebbe un reato».
MATTEO RENZI SULLA GIUSTIZIA
Matteo Renzi ha poi aggiunto: «Noi abbiamo avuto più di 1 miliardo di forniture tra mascherine, gel, banchi a rotelle, ventilatori cinesi non funzionanti ma garantiti da Massimo D’Alema, io ritengo che ci siano state delle provvigioni, dei giri di denari pazzeschi. Per le mascherine hanno preso 70 milioni di euro, ma è normale? Abbiamo comprato i banchi a rotelle per far fare l’autoscontro agli studenti. I numeri di Tangentopoli erano più bassi: questa vicenda è peggio di Tangentopoli».
Uno dei passaggi più rilevanti è quello dedicato alla giustizia: «La riforma della Cartabia pone fine a una schifezza fatta da Bonafede coi voti di Salvini. Oggi il sistema è assurdo». Matteo Renzi si è poi soffermato sui referendum sulla giustizia: «Io con Salvini ho litigato su tutto, ma se la Lega firma i referendum con i radicali, che male c’è nel dire che si può andare d’accordo su alcuni temi? Quando uno ha delle idee, non ha paura se altri le condividono. Io non mi sto avvicinando a Salvini, è il Pd che sta diventando grillino, andando a rincorrere un partito che ormai è morto ma non lo sa».