Matteo Renzi show all’apertura della Leopolda 2021. Il leader di Italia Viva ha lanciato frecciatine a rivali e promesso battaglia sulla vicenda Open, ma non solo. Dopo aver ricordato il vivace confronto di una settimana fa a Otto e mezzo – con tanto di fischi della platea alla Gruber, silenziati dal senatore – l’ex premier ha messo subito nel mirino Giuseppe Conte, ironizzando sul caso nomine Rai: «Diamo un segnale di amicizia a Conte: ci sono dei momenti in cui anche le persone che non ci stanno simpatiche hanno bisogno dell’umana solidarietà. Io ho visto quell’uomo in una condizione ieri che mi ha fatto male al cuore. Già Di Maio ogni giorno cerca di fargli le scarpe, poi ieri ha annunciato che nessun 5Stelle andrà più in Rai – l’analisi di Matteo Renzi – Dobbiamo capire Conte, lui era abituato a dare la linea al Tg1 e gli hanno tolto il sistema, non si fa così! Io vorrei che dalla Leopolda arrivasse un segnale di amicizia, anzi fatemi lanciare un appello a Fuortes: non si fa così, date almeno Rai Gulp a Giuseppe Conte».
Matteo Renzi ha poi presentato i lavori della Leopolda 2021, mettendo in risalto i meriti del suo partito: «La cosa più bella che sta facendo Italia Viva non è semplicemente aver salvato il Paese dall’esperienza tragicomica populista e aver portato Draghi alla guida dell’Italia e dell’Europa, ma scommettere su un gruppo di ragazze e di ragazzi».
MATTEO RENZI: “PD-M5S MATRIMONIO POPULISTA”
Dopo un’altra battuta sul passaggio di consegne da Conte a Draghi – «Senza questa immagine noi saremmo andati a sbattere. Io penso che se non ci fossero state le dimissioni di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto noi non avremmo un’Italia più forte. Mettere Draghi al posto di Conte vuol dire aver messo Figliuolo al posto di Arcuri e molto altro» – Matteo Renzi ha presentato la sua squadra e il programma della Leopolda 2021. Poi, ai microfoni del Tg2, è tornato sull’inchiesta che riguarda la Fondazione Open: «Noi non abbiamo toccato un centesimo di denaro pubblico. Quelli che hanno preso mazzette sui banchi a rotelle, sulle mascherine, sui ventilatori cinesi malfunzionanti, perché non fanno un bel confronto all’americana? Noi ci siamo». Non è mancata una stoccata a Enrico Letta, che con l’alleanza Pd-M5s ha dato vita a «un matrimonio populista», mentre all’Huffington Post ha invocato un confronto con Prodi, D’Alema e Bersani, a proposito di «collaborazioni con istituzioni non pienamente democratiche»: «Mi riferisco per Prodi a Kazakistan e Cina, per D’Alema e Bersani a Telecom, Monte dei Paschi di Siena e soldi presi dai Riva su Taranto».