Salvini contro la chiusura estiva delle scuole: “È troppo lunga”
Da diversi giorni a questa parte si discute attorno al tema della chiusura estiva delle scuole, che in Italia dura 14 settimane (segnando un primato in Europa) e che sarà presto oggetto di una nuova riforma voluta dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, e da ultimo è arrivato anche il commento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il leader del Carroccio, infatti, ritiene che la finestra della pausa estiva sia eccessivamente lunga e, lodando l’iniziativa lanciata dal collega Valditara, suggerisce di aprire un dialogo attorno alla questione.
“Tre mesi di pausa estiva sono un unicum a livello europeo“, ha spiegato Matteo Salvini in un intervento citato dal sito OrizzonteScuola, ricordando in particolare che “non tutti i genitori possono permettersi un periodo così lungo”, ma ponendo anche l’accento sul fatto che “per i ragazzi sarebbe meglio scadenzare lungo l’anno qualche settimana di pausa in più“. Ben vengano, sottolinea il Ministro, “i fondi destinati all’apertura estiva delle scuole”, ma contestualmente lancia l’invito ad allineare il calendario accademico italiano a quello del resto d’Europa, perché seppur per i ragazzi la pausa estiva sia “una festa”, Matteo Salvini ribadisce anche che “tre mesi non tutti i genitori se li possono permettere“.
Una petizione per rimodulare il calendario scolastico: “Troppo stress tra gli studenti”
L’intervento del Ministro Salvini, insomma, sfonda una porta che negli ultimi giorni si era progressivamente socchiusa, prima con il piano di Valditara e poi (più recentemente) con una petizione lanciata da WeWorld e Mammedimerda che chiede proprio di “rimodulare il calendario scolastico” affinché si riducano le ineguaglianze sociali tra italiani ed europei che danneggiano ugualmente studenti e genitori. Nella petizione, inoltre, si ricorda che la chiusura di tre mesi per l’estate nasceva “per permettere ai bambini e alle bambine di aiutare i genitori a raccogliere il grano nei campi“, ma a fronte di esigenze sociali rinnovate (come ha ricordato anche Salvini) la consuetudine “non si è evoluta”.
Secondo WeWorld e Mammedimerda, inoltre, in Italia si registra, anche e soprattutto a causa della lunga pausa estiva della scuola, il triste primato dello stress tra gli studenti, costretti (rispetto ai colleghi europei) a sopportare “eccessivi carichi di lavoro concentrati” in tempi più rispetti a danno, non solo del “rendimento scolastico”, ma anche del “benessere psicofisico”.