La forzatura dei giallorossi su ius scholae e cannabis rischia di compromettere la tenuta della maggioranza, Matteo Salvini è netto. Il segretario federale della Lega ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera e ha esordito parlando della priorità Pd-M5s sulla liberalizzazione della droga: “Succede che da papà, non da capo della Lega, trovo intollerabile un’accelerazione del Parlamento per liberalizzare la droga”. “Le droghe uccidono, annientano, distruggono”, l’analisi dell’ex ministro dell’Interno.
Secondo Matteo Salvini, l’iniziativa di Pd e M5s è un grave attacco al governo e crea una spaccatura drammatica tra le forze a sostegno di Draghi. Secondo il leader della Lega, quella di oggi sarà una giornata spartiacque: “È l’ultima cosa che vorremmo, per questo osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e 5 Stelle. Invece di lavorare in Parlamento sull’aumento di stipendi di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili. Aggiungo che la profonda crisi dei grillini ha coinvolto anche il premier e rischia di aumentare le fibrillazioni. Questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27 mila clandestini sbarcati fino a ora. Attendiamo da tempo il patto fiscale per 20 milioni di italiani ostaggio di Equitalia e a gennaio non potremmo tollerare il ritorno alla legge Fornero”.
MATTEO SALVINI CONTRO M5S-PD
Legalizzare le droghe sarebbe una follia, ha ribadito Matteo Salvini, tranchant anche sulla legge sulla cittadinanza: “E’ necessario un vero percorso di integrazione. La cittadinanza va meritata non regalata. In caso contrario si rischia di aumentare la disgregazione sociale”. Il 49enne ha sottolineato che le priorità degli italiani sono ben altre, dal lavoro al costo dell’energia, fino al fisco e alle pensioni. Bloccare il Parlamento per votare ius scholae e droga libera “è contro gli interessi del Paese”. Matteo Salvini si è poi soffermato sulla situazione in casa centrodestra, è atteso un vertice a stretto giro di posta: “A me interessano i contenuti e i risultati, dopo la pandemia e con una guerra in corso perdere tempo in litigi e divisioni partitiche non ha senso. Troviamoci, anche domani, a casa mia a Milano. Purtroppo la vedo difficile perché sto in un bilocale. Perché è difficile intendersi tra alleati? Abbiamo tante posizioni comuni, tutti dobbiamo intraprendere la strada dell’umiltà, del dialogo, della responsabilità”.