Matteo Salvini, leader della Lega, è intervenuto ai microfoni di “Controcorrente”, trasmissione condotta da Veronica Gentili e andata in onda nella serata di lunedì 2 agosto 2021. Immancabile, all’inizio della chiacchierata, la domanda sullo Ius Soli e sul dibattito a distanza con il presidente del CONI, Giovanni Malagò. Salvini ha posto un interrogativo: “Perché fare polemica anche su due vittorie straordinarie come quelle di ieri? Abbiamo due italiani che saltano altissimo e corrono velocissimo e noi, invece di festeggiare, la buttiamo in politica”.
Successivamente, il segretario del partito del Carroccio ha rivelato di avere ricevuto una telefonata da Malagò, che l’ha contattato per spiegargli di avercela con la burocrazia. E Marcell Jacobs? “Lui è più italiano di tanti italiani, è in questo Paese da quando aveva diciotto mesi – ha rammentato Salvini –. L’Italia, con la legge di oggi, è la nazione europea che ha dato più cittadinanze agli stranieri, quindi direi che non ci sono motivi per fare polemica”.
MATTEO SALVINI: “MIGRANTI? SOLO Il 2% È VACCINATO”
Nel prosieguo del suo intervento, Salvini ha parlato dell’emergenza migranti e degli sbarchi. Secondo il leghista, la matematica “non è un’opinione. L’anno scorso ci sono stati circa 9mila approdi, l’anno prima 3mila. Si parlerà di Green Pass e di tampone, ma non dimentichiamoci che loro arrivano da un continente dove il tasso di vaccinazione è al 2%. Poi arrivano qui, scappano dai centri e ce li ritroviamo nelle piazze, sugli autobus, nelle strade. È una questione non solo di ordine pubblico, ma anche di salute pubblica. Dovremmo controllare chi entra e chi esce dal nostro Paese, mai come in questa estate”.
Salvini ha poi rivolto i complimenti agli imprenditori che hanno resistito spesso senza contributi governativi all’anno e mezzo di pandemia, aggiungendo che, talvolta, senza nessun obbligo si vaccina la maggior parte dei dipendenti. Ma in giovane età si può fare a meno della vaccinazione? “Io non faccio il medico, i medici li ascolto. I numeri dicono che il 95% dei morti Covid aveva più di 60 anni. Obbligo vaccinale per bimbi e ragazzini? Andiamoci con i piedi di piombo”.