Matteo Salvini a tutto tondo ai microfoni di In onda. Il segretario federale della Lega ha esordito parlando del caos nel Movimento 5 Stelle, con la rottura tra Conte e Grillo: «Usciamo da un anno e mezzo di morte, di disastro, di pandemia. I litigi che la politica offre sono inaccettabili, io spero che la guerra tra Conte, Grillo e Di Maio non freni l’attività del governo: il M5s è il primo partito in Parlamento. Dobbiamo approvare le riforme e non vorrei che i 5 Stelle rallentassero questa attività di riforme. Tra Conte e Grillo penso non abbia ragione nessuno dei due: giocare alla guerra politica in un momento di ricostruzione nazionale non è intelligente, spero la smettano il prima possibile».
«Io penso che la parabola del M5s sia ormai esaurita, perché le idee di rinnovamento che avevano sono state sostituite dall’attaccamento alla poltrona purtroppo», ha poi aggiunto Matteo Salvini, che non teme ripercussioni sull’attività dell’esecutivo: «Draghi è Draghi, l’Italia è l’Italia, la voglia di ripartenza degli italiani va oltre Conte e Grillo. Non penso che Draghi si faccia influenzare o preoccupare da questo. Spero che le beghe del M5s non vadano avanti troppo, il Paese ha bisogno di correre e unirsi, non di dividersi».
MATTEO SALVINI: “CRISTO LGBT É UNA SCHIFEZZA”
Matteo Salvini è poi tornato sul ddl Zan e sull’intervento del Vaticano: «Un confronto l’ha chiesto il Papa: si inseriscono dei reati di opinione, non si possono censurare le idee. Vorrei continuare a sostenere che l’utero in affitto è una pratica barbara e che un bambino può venire al mondo con una mamma e con un papà. E non vorrei un coinvolgimento dei bimbi e delle scuole: alcuni temi è giusto che siano affrontati dalla famiglia Vogliamo cambiare gli articoli 1, 4 e 7: è semplice, tutto qui. Letta e il M5s non vogliono aiutare gay, lesbiche e trans ma vogliono farne una battaglia politica». Una battuta anche sul caso blasfemo del Roma Gay Pride: «Chi chiede rispetto, è giusto che dia rispetto: il Cristo lgbt alla manifestazione pride è una schifezza, non è una simpatica provocazione o una richiesta di diritti e di protezione. Di queste cose qua ne facciamo volentieri a meno». Matteo Salvini è poi tornato su Grillo e Conte, riservando una frecciatina all’ex premier: «Sono lontani culturalmente da me. Ho conosciuto Conte, fino a che non si era montato la testa era una persona con cui lavorare in maniera positiva. Poi ha iniziato a pensarsi il Padreterno, ha iniziato a ragionare solo con Casalino, Bonafede, Azzolina e Arcuri… ».