Matteo Salvini a tutto tondo ai microfoni de L’aria che tira estate. Il segretario federale della Lega ha esordito tornando sul ddl Zan: «Noi continuiamo a chiedere a Letta ascolto, confronto e dialogo in base anche a quello che ha chiesto il Santo Padre e la Santa Sede. Non è possibile non voler ascoltare e dialogo, andare allo scontro in aula significa non approvare nulla. La maggioranza del Parlamento lo ha già detto: approviamo norme che puniscano severamente, ma togliamo dal tavolo le discussioni sui punti che lo stesso Vaticano ha indicato».
Matteo Salvini ha poi rincarato la dose contro Letta: «Perché Letta scappa e ha paura del confronto, o del Papa? Tira in ballo l’Ungheria, ma cosa c’entra? Io voglio difendere il diritto al libero amore senza inquinare il dibattito con censura, bavagli, reati di opinione. Se Letta non vuole ascoltare Salvini, ascolti il Santo Padre e le associazioni. Altrimenti non se ne fa nulla e si è perso del tempo».
MATTEO SALVINI: “SE LETTA TIRA DRITTO, VUOLE AFFOSSARE IL DDL ZAN”
Matteo Salvini ha poi replicato seccamente al conduttore del programma de La7 a proposito delle insinuazioni sull’alleanza con Orban in Europa: «Chi è alleato del Pd e dei socialisti in Europa? Orban. Chi ha eletto la von der Leyen presidente della commissione Ue? Orban. Chi sta governando l’Ue con popolari e socialisti? Orban. Se hanno problemi tra di loro, se li chiariscano tra di loro. L’Italia sceglie per l’Italia». Matteo Salvini poco dopo è tornato sulla legge sull’omotransfobia: «Io ritengo che in Italia vadano puniti i criminali che insultano, offendono e aggrediscono in base a scelta sessuale, razza, religione e tifo calcistico. Approviamo subito la legge che aumenta le pene. Io sono un liberale, ma togliamo dal tavolo la teoria gender dalle scuole, alcuni tipi di insegnamenti ai bambini e i reati d’opinione. Se Letta tira dritto, vuole affossare la legge e se ne prenderà la responsabilità».
MATTEO SALVINI: “REFERENDUM UN AIUTO A DRAGHI E CARTABIA”
Matteo Salvini ha poi smentito nettamente di voler mettere in difficoltà il governo con i referendum sulla giustizia, un aiuto all’azione dell’esecutivo a suo avviso: «Il ddl Zan mette a rischio il governo e lei contesta che il referendum mette a rischio il governo? E’ esattamente il contrario. Chi insiste senza voler ascoltare nessuno sul ddl Zan, chi insiste sulla tassa patrimoniale e chi insiste sullo Ius soli mette a rischio il governo, mentre chi chiede le firme per riformare la giustizia, aiutando Draghi e Cartabia, rafforza il governo. I temi su cui raccogliamo le firme non sono oggetto della riforma in discussione in Parlamento, è un aiuto all’azione riformista del governo e spero che i 100 mila italiani che hanno firmato diventino 1 milione».