Dopo mesi di attesa in cui sembrava che il cosiddetto ‘decreto autovelox‘ proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini quando presentò il nuovo codice della strada, nel question time di ieri lo stesso leader leghista ha rotto il silenzio, annunciando ufficialmente che la norma è pronta e finirà il più presto possibile – con la data già fissata – nella Gazzetta Ufficiale, sancendone la definitiva entrata in vigore. Nello stesso intervento, inoltre, il ministro Matteo Salvini ha anche anticipato i pilastri fondanti del suo decreto autovelox, rassicurando la platea dalla diffusa preoccupazione che diventerà una sorta di nuova tassa nascosta.
Partendo dall’entrata in vigore della norma, il ministro ha rivelato di aver “firmato il mese scorso il decreto”, anticipando che la pubblicazione in Gazzetta dovrebbe avvenire “il 28 di questo mese, e sarà norma dalla settimana prossima”. Inoltre, Matteo Salvini ha anche voluto rivendicare che “dopo 13 anni di attesa abbiamo finalmente adottato il decreto che disciplina la modalità di collocazione e uso di questi autovelox” che garantirà l’uso dei dispositivi “in sicurezza dove effettivamente serve, per prevenire incidenti e tutelare gli utenti”.
Matteo Salvini sul decreto autovelox: “Ok fuori da scuole e ospedali, ma non se usati come trappole”
Nel suo breve intervento il ministro Matteo Salvini ha anche chiaramente sottolineato che il decreto servirà a prevenire l’uso degli autovelox come “ulteriore tassa” che grava sulle tasche dei cittadini al solo obiettivo di aumentare gli ingressi del comune. In tal senso, nel decreto si dispone che i dispositivi fissi dovranno “essere segnalati in anticipo nel rispetto di distanze minime” che per quanto riguarda l’area fuori dai centri urbani sarà di “almeno 1 km“; mentre tra i vari autovelox – ha continuato Matteo Salvini anticipando l’ormai imminente decreto – “dovranno intercorrere delle distanze minime differenziate in base al tipo di strada” allo scopo di “evitare la serialità delle multe nello stesso tratto”.
Nelle città i velox funzioneranno allo stesso modo di oggi, rilevando la velocità sul limite “previsto dal codice” (e, quindi, 50 km orari), mentre sulle strade extraurbane “potranno essere utilizzati solo per riduzione della velocità non superiore a 20km rispetto al limite ordinario”. L’intero decreto, insomma, secondo il ministro Matteo Salvini potrebbe essere sintetizzato come “gli autovelox vicini ad una scuola, un asilo o un ospedale sono utili e sacrosanti”, ma al contempo “no a quelli trappola senza reali esigenze di sicurezza“.