E’ arrivata la pronta risposta di Banca Intesa San Paolo alle esternazioni di Matteo Salvini: “Le notizie che sono circolate sui social in merito ai prestiti stanziati alle imprese nel Decreto Liquidità sono false.” La nota è servita per rispondere al segretario della Lega che aveva definito di fatto “un regalo alle banche” i prestiti che lo Stato elargirebbe, garantiti al 100%, a chi ne facesse richiesta sfruttando il Decreto Liquidità. Tra le inesattezze sottolineate da Intesa Sanpaolo, ci sono in particolare quelle riferite “al tasso che verrà applicato dalle banche sui finanziamenti per le piccole e medie imprese, ovvero quelli entro i 25.000 euro“, che era stato indicato intorno all’8%. Il decreto invece, evidenza Intesa San Paolo: “Prescrive che il tasso sia calcolato in modo rigoroso e infatti saranno applicati per tali finanziamenti tassi d’interesse ad oggi, già per legge, inferiori al 2% e su cui Intesa San Paolo agirà in ulteriore significativa riduzione“. (agg. di Fabio Belli)
MATTEO SALVINI ATTACCA SUL DECRETO LIQUIDITÀ
Duro attacco di Matteo Salvini al Decreto Liquidità con cui il governo promette di aiutare le imprese per l’emergenza coronavirus. «Altro che aiuti alle imprese, regalo alle banche. Fate girare!», ha scritto su Instagram pubblicando un video di un consulente che si occupa di crisi di impresa. «In 5 minuti un normale cittadino svela la fregatura del governo: soldi alle imprese? No, regalo alle banche. In tivù non lo vedrete, fate girare voi!». Il riferimento è all’analisi di Salvo Cincotta, che per oltre 20 anni ha lavorato in banca, rivestendo anche posizioni di dirigente. Da 12 anni si occupa di crisi di impresa e assiste le aziende, quindi ha già a che fare col Decreto Liquidità. «Da giorni vedo che va in tv e non fa altro che dire agli italiani che un governo ha fatto un grossissimo sforzo e ha immesso sul mercato 400 miliardi di liquidità. Lei ha messo 400 miliardi di garanzia, che viene prestata al sistema bancario che si dichiara disponibile a erogare questo credito». Poi smonta il decreto, attaccando le regole fissate per i prestiti fino a 25mila euro garantiti dallo Stato.
MATTEO SALVINI E IL VIDEO DELL’EX BANCARIO SU DECRETO LIQUIDITÀ
«L’azienda ha diritto ad avere 25mila euro di finanziamento garantito dello Stato se l’anno scorso ha fatto almeno 100mila euro di fatturato e se non è segnalata alla Crif», spiega Salvo Cincotta nel video rilanciato da Matteo Salvini su Instagram. L’ipotesi che fa è quella di un cliente che ha nel sistema bancario 20mila euro di affidamento, per esempio con Banca Intesa, «una delle prime a indicare le linee guida per l’erogazione». Questa banca dice di essere disponibile all’erogazione del credito a patto che sia superiore del 10 per cento a quello già concesso al cliente. «Se quindi io ho un fido di 20mila euro, magari usato quasi per intero, la banca è disponibile ad erogarmi almeno 22mila euro, ma a patto di annullare con le somme erogate i 20mila euro di credito». Questo vuol dire, spiega il consulente, che dai 25mila euro vengono trattenuti 20mila. «Quindi trasforma il suo credito chirografario in credito garantito dallo Stato». Al cliente restano 5mila euro, a cui togliere 585 euro di commissione e da restituire con un tasso medio dell’8,64 per cento circa. «Una bella commissione su questa marginalità di utilizzo. Questo decreto è stato fatto per mettere liquidità o è salva banche? Perché di questi 400 miliardi, il 90 per cento serviranno a trasformare i crediti». E quindi rivolgendosi al premier Giuseppe Conte, Cincotta chiede sul Decreto Liquidità: «Era questo il vostro intendimento?».