«Stiamo lavorando garantire una stagione invernale di lavoro, di scuola e di serenità»: così Matteo Salvini ai microfoni di Quarta Repubblica. Il segretario federale della Lega ha fatto il punto della situazione sui principali temi politici e non solo, a partire dai vaccini per i bambini dai 5 agli 11 anni: «Andiamoci molto cauti. Io ho 48 anni e ho diritto di decidere della mia salute. Quando si parla di bambini, e parlo da papà, se gli stessi scienziati sono cauti e divisi, andiamoci con estrema cautela».



Dopo una battuta sulle tensioni interne alla Lega«Uno dei peccati della politica e della burocrazia è di non decidere mai, io nel bene e nel male decido. Da ministro mi prendevo le mie responsabilità, e vado a processo per questo, ora guido il primo partito del Paese e sta a me ascoltare, capire e decidere. Non vengo pagato per dire che è colpa degli altri»Matteo Salvini si è soffermato sull’elezione del presidente della Repubblica: «Il presidente della Repubblica si decide a febbraio, mancano tre mesi da riempire di lavoro per gli italiani. Non faccio il toto-Quirinale come il fantacalcio con tre mesi di anticipo, anche perché molto dipende da quello che deciderà Mario Draghi: aspettiamo che ci dica quali tipi di ambizioni ha e poi valuteremo. Berlusconi è candidato? Il Centrodestra, maggioranza nel Paese, avrà il dovere di esprimere un candidato. Questo è certo, non penso che possa essere sempre il Pd a indicare il candidato. Ma parlarne ora mi sembra distrarre gli italiani dai problemi di domani, che riguardano tasse e lavoro».



MATTEO SALVINI TRA PENSIONI E GHALI

Matteo Salvini ha successivamente analizzato le mosse del governo su pensioni e reddito di cittadinanza: «Senza la Lega al governo, il 1° gennaio sarebbe tornata in vigore la legge Fornero. Grazie a noi, si è ottenuta Quota 102, che garantirà a migliaia di lavoratori il diritto alla pensione. Poi si andrà a votare e saranno gli italiani a decidere, il nostro obiettivo è quello di andare su Quota 41. Sul reddito di cittadinanza, la cronaca quotidiana è piena di furbetti. Il passaggio parlamentare avrà a mia firma dei sostanziosi tagli a quello che è uno spreco e un disincentivo al lavoro, dando soldi alle pensioni di invalidità». Una battuta anche sulla lite con Ghali allo stadio e l’attacco di Jake La Furia: «Non conoscevo né Ghali né Jake La Furia, io preferisco De Andrè, De Gregori, Battisti o Vasco. Mi è spiaciuto, ero in un momento di tranquillità allo stadio con mio figlio, vedere un ossesso che assatanato mi urla “assassino” quando il Milan pareggia… Io ho invitato questi signori a bersi un caffè. Spero che si rilassino, si facciano una tisana e se vogliono li invito a bere un caffè: non è il momento di litigare», il messaggio distensivo di Matteo Salvini.

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