Arriva la replica dell’ex ministro dell’interno, Matteo Salvini, in merito all’inchiesta che lo vede indagato per 35 voli di stato che lo stesso avrebbe utilizzato senza averne il diritto, come riferisce Il Fatto Quotidiano. Il leader della Lega ha commentato la vicenda scrivendo: «Leggo che sono inquisito. Ma tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro del’Interno, per inaugurare caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri». Nel mirino degli inquirenti della Procura di Roma, alcuni voli utilizzati dall’ex vice premier dal settembre 2018 allo scorso maggio, come ad esempio la giornata ricostruita da Il Fatto Quotidiano risalente al 10 maggio 2019, durante la quale Salvini partì da Ciampino (Roma), destinazione Reggio Calabria, quindi il trasferimento a Platì per una cerimonia antimafia, e poi via di nuovo verso Lamezia Terme per un comizio elettorale, quindi Napoli e poi infine Milano, per l’adunata degli alpini del giorno dopo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATTEO SALVINI INDAGATO PER VOLI DI STATO: PER LA POLIZIA È TUTTO REGOLARE
Altra grana giudiziaria per Matteo Salvini, finito sotto indagine per 35 voli di stato che stando a quanto sostiene la Procura di Roma, sarebbero stati utilizzati in maniera illegittima dall’ex vice presidente del consiglio. La vicenda era stata analizzata dalla Corte dei Conti, che come scrive stamane Il Fatto Quotidiano, non aveva riscontrato alcun danno erariale. Secondo i giudici contabili, infatti, gli spostamenti di Salvini sarebbero costati molto di più con dei voli di linea rispetto all’aereo di stato: “I costi sostenuti – scrivono, parole riportate da Il Fatto – non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’amministrazione dell’interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea”. Inoltre, il dipartimento di pubblica sicurezza, già in passato aveva specificato sulla questione che non vi era nulla di illegittimo in quanto a Salvini era “attribuito il primo livello di protezione che gli dà diritto all’utilizzo di aerei di stato al pari dei soggetti sottoposti al medesimo livello di sicurezza”. Quando l’inchiesta venne aperta mesi fa, Salvini commentò: “L’inchiesta sui voli di stato fa ridere”. Ora il tutto è stato riaperto, e toccherà al tribunale dei ministri decidere. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MATTEO SALVINI INDAGATO PER 35 VOLI DI STATO
Nuova indagine nei confronti di Matteo Salvini. L’ex ministro dell’interno è ufficialmente indagato per abuso d’ufficio dalla Procura di Roma. A darne notizia stamane è il Fatto Quotidiano, che sottolinea come il leader della Lega sia finito sotto inchiesta per via di 35 voli di stato utilizzati dallo stesso mentre ricopriva il ruolo di titolare del Viminale. La Corte dei Conti aveva già esaminato il fascicolo lo scorso settembre senza riscontrare anomalia alcuna, e passando gli incartamenti alla procura romana per valutare eventuali altri reati fuori dalle proprie competenze. Questi hanno evidentemente riscontrato qualcosa che li ha indotti a mettere sotto indagine Salvini, per un reato, quello per abuso d’ufficio, che prevede una pena massima di 4 anni di reclusione. I voli in questione sono stati utilizzati dall’ex vice Premier nel periodo che va dal 13 settembre del 2018 al 10 maggio di quest’anno, tratte nazionali che hanno portato lo stesso a raggiungere diverse città del Belpaese.
MATTEO SALVINI INDAGATO PER VOLI DI STATO: IL COMMENTO DELLA CORTE DEI CONTI
Tra le motivazioni dei voli vi sono ad esempio delle fiere, come quella dei Cavalli di Verona, e quella del Levante di Bari, ma anche riunioni tecniche nelle prefetture, sopralluoghi a seguito del maltempo, e cerimonie di consegna dei beni confiscati, tutti viaggi che sembrano comunque rientrare nelle competenze di un ministro, ma la Procura vuole vederci chiaro. La Corte dei Conti, analizzando il suddetto elenco, aveva fatto sapere: “è appurato, effettivamente, che a partire dal primo giugno 2018 risultano effettuati, per trasferimenti in ambito nazionale del Ministro dell’Interno e di altro personale al seguito (scorta, capo segreteria, capo ufficio stampa, ecc.) 20 voli con aereo P.180 e 14 voli con elicotteri in dotazione al Dipartimento di P.S., nonché un volo con aereo P.180 in dotazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”. Stando alla normativa vigente, i voli di Stato dovrebbero essere limitati ai soli presidente della repubblica, di camera e senato, del consiglio e della corte costituzionale, “salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate”.