Matteo Salvini, leader della Lega, è intervenuto nella serata di ieri, lunedì 21 giugno, nel corso della trasmissione “Quarta Repubblica”, in onda su Rete Quattro e condotta da Nicola Porro. Inevitabilmente, il primo commento non poteva che essere relativo al parere del Cts sulle mascherine (via l’obbligo all’aperto da lunedì 28 giugno): “Sono contento. Questa è una risposta ai soloni come Letta, che ha avuto il pessimo gusto di dire che con Salvini al Governo ci sarebbero stati centinaia di migliaia di morti, come in Brasile”.
Il numero uno del partito del Carroccio è un fiume in piena: “È mancanza di rispetto, è fare una politica brutta, è triste. In altri tempi l’avrei portato in tribunale, ma ora ci sono altre urgenze. È un’idiozia dire che con Salvini al Governo ci sarebbero stati centinaia di migliaia di italiani morti. Si è visto il deserto di partecipazione alle primarie. Letta è un piccolo uomo… Che dopo un anno e mezzo di morte, di paura, di terrore, di lockdown sia lì a fare il calcolo politico sul sondaggio, sullo zero virgola… La Calabria governata dal Pd di Letta è sotterrata dai rifiuti!”.
MATTEO SALVINI: “BLACK LIVES MATTER? IL RAZZISMO NON SI COMBATTE INGINOCCHIANDOSI”
Matteo Salvini a “Quarta Repubblica” ha successivamente commentato in termini positivi la proposta di Mario Draghi di spostare la sede della finale degli Europei da Londra a Roma, considerato l’elevato numero di contagi presente nel Regno Unito a causa della variante Delta: “Finalmente un presidente del Consiglio che in un contesto internazionale non china il capo di fronte al potente di turno, ma difende l’interesse nazionale italiano”, ha sottolineato il numero uno della Lega.
Immancabile, poi, un richiamo alla polemica, sollevata sempre da Letta, legata ad alcuni giocatori dell’Italia del ct Roberto Mancini che non si sono inginocchiati per solidarietà al movimento antirazzista del Black Lives Matter: “Lasciamo che giochino a pallone, stanno regalando un sogno alla nazione dopo un periodo complicato. Il razzismo si combatte sui banchi di scuola, dando diritto d’asilo a chi davvero scappa dalla guerra, ma dicendo anche no agli immigrati e ai clandestini che non scappano dalla guerra, ma la guerra ce la portano in Italia”.